Le sabbie mobili di un percorso privo di Dio
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È molto strano che nonostante il pericolo del peccato, in molti continuano a ricadere di continuo nelle stesse tentazioni. Una ostinazione che si presenta sempre più grande in una società che da una parte si rivela inquieta, ma dall’altra si presenta sicura nell’azzerare la sua inquietudine. Per farlo utilizza addirittura le istituzioni, deliberando nuovi diritti privi di riferimenti ontologici e permettendo ad attitudini e comportamenti dei singoli individui, fino ad oggi discutibili, di trovare in un pensiero relativistico l’appoggio normativo per essere superati. Il peccato diventa così un elastico da stendere in base alle “convenienze” del momento. Non vorrei che a maggioranza si decidesse un giorno, anche nel nostro Paese, che le voci profetiche, trascorse e attuali, non siano in nessun caso compatibili con il progresso scientifico o con l’evoluzione del mercato.[MORE]
Se invece leggiamo oggi il profeta Geremia ci accorgiamo della sua eccezionale attualità e di quanto la parola del Signore continui ad interrompere i sonni tranquilli di quella parte di comunità che non vuole rifarsi alla sapienza divina. “Perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: «Pace, pace!», ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire”. Parole forti che descrivono senza veli l’esistente e fanno crollare gli accordi di quel mondo, gestore delle cose secondo parametri che nulla hanno a che vedere con i principi morali più evidenti. Non di meno sono le riflessioni che Isaia fa guardando le dinamiche del suo tempo. Ancora oggi si possono leggere con interesse, viste le condizioni dei nostri giorni in cui l’etica viaggia lontano da tante situazioni pubbliche e private.
“…..le vostre iniquità hanno scavato un solco fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto per non darvi più ascolto. Le vostre palme sono macchiate di sangue e le vostre dita di iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogne, la vostra lingua sussurra perversità. Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con lealtà. Si confida nel nulla e si dice il falso, si concepisce la malizia e si genera l’iniquità”. L’uomo necessariamente deve compiere un atto di vera rivoluzione, se vuole ribaltare un contesto che gli sta sfuggendo dalle mani. Non gli resta che affidarsi al Vangelo, non per limitare il suo percorso di libertà terrena e “confessionalizzare” il suo impegno quotidiano, ma per bonificare i suoi pensieri e renderli strumenti di effettivo progresso. Una vera boccata d’ossigeno per i giovani, un rilancio per la storia nel suo insieme. Dalla politica, al mercato; dalla scuola, alla sanità; dall’arte, al tempo libero, ecc.
Egidio Chiarella
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