Lakhdar Bahrimi: «la Siria sarà la nuova Somalia, a rischio l'intera regione»

martedì 10 giugno, 2014

DAMASCO, 10 GIUGNO 2014 – L'ex inviato delle Nazioni Unite in Siria Lakhdar Brahimi ha dichiarato che il paese dilaniato dalla guerra civile sta correndo il rischio di trasformarsi in una “nuova Somalia”, governata dai signori della guerra. L'intera regione corre il rischio di “esplodere” se non si riesce a trovare una soluzione politica. Brahimi, rappresentante speciale dell'ONU e della Lega Araba, si è dimesso dopo aver fatto pochi progressi nella risoluzione dei problemi del paese, ormai al quarto anno di guerra. Alla domanda su cosa prevede per la Siria, il diplomatico algerino ai microfoni del Der Spiegel è stato tranchant: «la Siria non sarà divisa, come era stato predetto. È diretta verso il fallimento, ed è completamente nelle mani dei signori della guerra».

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Brahimi ha anche previsto scenari più pessimisti: «se non si agirà presto, se non si faranno sforzi concreti per trovare una soluzione politica, c'è il serio rischio che l'intera regione mediorientale esploderà. La guerra in Siria non ha nessuna intenzione di rimanere nei confini della Siria. Come accadde a seguito dell'11 settembre con l'Afghanistan, verso il quale il Consiglio di Sicurezza non aveva alcun interesse, per un paese piccolo e povero. Al tempo dissi che quel paese stava per esplodere, e lo ha fatto. La Siria è molto peggio. Alcuni gruppi estremisti sono in rapida crescita; sono gruppi estremisti che hanno nei loro piani la realizzazione di uno stato islamico in tutto il mondo, e sono supportati da numerosissimi gruppi di non-siriani. Gruppi simili sono in rapida espansione anche in altri territori, specie in Turchia e in Giordania».

Le cupe dichiarazioni di Brahimi arrivano insieme alle dichiarazioni del presidente Assad sulla volontà di fornire una “amnistia generale” per tutti i reati commessi fino ad oggi, senza fornire ulteriori dettagli.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto

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Siria