Lagarde parla agli studenti della Bocconi e approva il Jobs Act
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MILANO, 9 DICEMBRE 2014 – In occasione del discorso d’inaugurazione dell’anno accademico all’università Bocconi di Milano, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagrade, ha commentato lo status quo dell’economia italiana, cocentrandosi in particolare sulla Legge di Stabilità. “Il Jobs Act, e il suo obiettivo di creare un nuovo contratto di lavoro con una protezione graduale crescente, è importante per migliorare il mercato del lavoro per lavoratori e imprese”, ha affermato Lagarde. E continua: “Riportare il cuneo fiscale sul lavoro in Italia al livello della media europea potrebbe abbassare la disoccupazione giovanile di 4-8 punti percentuali. Questo potrebbe significare da 60.000 a 130.000 giovani che tornerebbero a lavorare”. Una prospettiva decisamente allettante che, però, deve scontrarsi con alcuni problemi che l’Italia non sembra riuscire a risolvere, prime fra tutte le tempistiche giudiziarie che impediscono che i problemi vengano risolti tempestivamente: “Da alcune stime si rileva come in Italia ci vogliono oltre mille giorni per far valere in giudizio un contratto, più del doppio della media Ocse”. [MORE]
La direttrice ha anche fatto leva su quello che ha definito “il genio italiano”, incarnato da figure di estrema importanza storica e artistica del calibro di Leonardo da Vinci, sottolineando come il Paese debba trarre forza dalla sue origini per ritrovare la carica e la voglia di fare. “L’Italia ha spesso dimostrato la sua forza in circostanze difficili. Oggi mi appello a voi per scommettere su un futuro nuovo, dove il genio italiano è di nuovo liberato e la creatività e il dinamismo sono i pilastri di una prosperità ampiamente condivisa”.
Infine, Lagarde ha speso qualche parola sul panorama europeo, sottolineando il ruolo chiave svolto dalla Bce: “La Bce ha intrapreso passi coraggiosi nei mesi recenti, annunciando ad esempio significative acquisizioni dirette di obbligazioni private. Queste iniziative dovrebbero aiutare a sostenere la domanda e a evitare i rischi di una inflazione persistentemente bassa”. Una manovra, stando alla direttrice, che dovrebbe aiutare l’Eurozona a uscire o, almeno, a contrastare la crisi. Insomma, secondo le sue stesse parole, è ora che l’Eurozona dia “fuoco a tutte le cartucce”.
(foto: www.lindipendenzanuova.com)
Sara Svolacchia