La Terza Guerra Mondiale di Beppe Grillo: «Combattuta a colpi di notizie false e agenzie di rating»
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GENOVA, 8 FEBBRAIO 2013 - «È solo questione di tempo: se non facciamo il botto subito, lo facciamo in autunno. Restando così la situazione, torniamo alle urne fra sei mesi». Parole e musica di Beppe Grillo e il botto in questione lo farà ovviamente il Movimento Cinque Stelle.
Il comico/politico genovese, in un’intervista rilasciata al Secolo XIX, ribadisce con sicurezza il successo del suo MoVimento e allo stesso tempo insinua la possibilità di una fine assai prematura della prossima legislatura, causata dall’impossibilità di governare senza una maggioranza stabile.
D’altronde, a differenza di tutti coloro che indicano nella scarsa esperienza dei candidati grillini il loro punto debole, il gap tra il “noi” di Grillo ed il “loro” della vecchia classe partitica è tutto a favore del M5S: «Noi abbiamo gente preparata e motivata, tutta. Sono gli altri che non sono all’altezza: oggi un parlamentare schiaccia tasti, in base alle direttive di partito, su cose che non capisce o non conosce. Ci vorrebbero analisi psichiatriche, non politiche».[MORE]
Se il pensiero di Grillo sul futuro del prossimo governo può apparire catastrofistico, sul suo blog il leader del MoVimento annuncia che la III Guerra Mondiale è già cominciata, senza che nessuno l’abbia dichiarata. Non è una guerra combattuta con pistole o eserciti. È la guerra della comunicazione e della finanza: «La terza guerra mondiale è in corso, nessuno l'ha dichiarata, è una guerra silenziosa, insidiosa. Non si combatte sul campo di battaglia o con le bombe, ma nelle redazioni dei giornali, nelle televisioni, negli uffici all'ultimo piano delle banche, delle agenzie di rating, delle multinazionali. La notizia non data, la menzogna, il giornalista carismatico, il direttore imposto da poteri finanziari, il sottacere, la demonizzazione delle alternative politiche, la pietrificazione delle idee come se i cambiamenti fossero impossibili, ma soprattutto eversivi, contro un ordine costituito, che, è ormai evidente, si tratta dell'ordine dei cimiteri».
(Foto: investireoggi.it)
Giovanni Gaeta