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La speranza è appesa a un filo: i soccorsi dei minatori sepolti vivi vanno a rilento

Gabriella Gliozzi
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La speranza è appesa a un filo: i soccorsi dei minatori sepolti vivi vanno a rilento
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NUOVA ZELANDA – I minatori rimasti sepolti ieri dalla frana in una miniera sotterranea in Nuova Zelanda sono ancora bloccati. I soccorsi per i 29 minatori dispersi sono rallentati dal fatto che nella miniera probabilmente sono presenti gas venefici e infiammabili. Le operazioni di soccorso procedono a rilento, per evitare ulteriori esplosioni.
Venti specialisti sono pronti ad entrare in azione per entrare nella miniera di carbone, di Pike River, subito dopo aver verificato che la sacca di gas metano e monossido di carbonio si sia dispersa. Si sarebbe creata in seguito all’esplosione di venerdì. [MORE]
Intanto il capo della polizia, Gary Knowles, fa sapere che l’obbiettivo primario dei soccorritori è raggiungere il prima possibile i minatori, ma senza mettere a rischio la vita di nessuno.
Tutte le speranze neozelandesi sono appese ad un filo: soprattutto per il ricordo dell’odissea subita dai minatori cileni, sepolti vivi per 69 giorni in un’altra miniera di carbone.
I due minatori tratti in salvo subito dopo l’esplosione sono ancora ricoverati in ospedale, ma non sono gravi.
 

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Scritto da Gabriella Gliozzi

Giornalista di InfoOggi

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