La Siria minaccia Israele dopo raid aereo: «Colpiremo a sorpresa»
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DAMASCO, 31 GENNAIO 2013 - L’Iran minaccia Israele, in seguito al raid compiuto nella notte tra martedì e mercoledì dai jet dello stato ebraico contro un sito militare siriano, situato vicino a Damsco. A gridare vendetta sono stati il viceministro degli Esteri, Hossein Amir Abdollahian, e l'ambasciatore siriano in Libano, Ali Abdul Karim.
Abdollahian, citato dai media americani, avrebbe annunciato «serie conseguenze per la città israeliana di Tel Aviv», mentre Karim avrebbe parlato addirittura di «prendere la decisione a sorpresa di rispondere all'aggressione degli aerei israeliani», come riporta il sito Tayyar della Corrente patriottica libera, il partito cristiano di Michel Aoun alleato degli Hezbollah filo-siriani.[MORE]
La Lega Araba ha definito il raid aereo «un’odiosa aggressione e una violazione chiara della sovranità di uno Stato arabo e contravviene la carta Onu». Anche Hezbollah esprime «piena solidarietà con la leadership siriana, l'esercito e il popolo», definendo l’attacco di Israele un tentativo di indebolire le capacità militare degli arabi e promettendo il proprio sostegno al presidente siriano Bashar al-Assad.
Il raid, si legge sul quotidiano israeliano sostenitore del governo di Benjamin Netanyahu, Israel ha-Yom, avrebbe condotto alla distruzione di missili di produzione russa, destinati agli Hezbollah libanesi alleati di Damasco, che controllano ampie porzioni del territorio oltre confine. Il giornale commenta la vicenda con un frase che rievoca quasi il “Veni, vidi, vici" di Giulio Cesare: «Sono stati avvertiti. Se ne sono infischiati. Sono stati colpiti».
(Foto: urbanpost.it)
Giovanni Gaeta