La sensibile dolcezza del M° Tusha Silipo

Massimiliano Lepera
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La sensibile dolcezza del M° Tusha Silipo
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CATANZARO, 30 dicembre 2017 - La città di Catanzaro è veramente ricca di talenti giovani e promettenti, che le danno lustro, in loco e all’esterno, grazie alla propria attività e al proprio curriculum di tutto rispetto, a dimostrazione del fatto che spesso i giovani sono il motore propulsore attorno al quale ruota la fama di un posto e ne scandiscono il roseo futuro. Esempio chiaro e lampante di ciò è il M° di pianoforte Tusha Ilaria Silipo, giovanissima catanzarese, che abbiamo intervistato per Info Oggi. [MORE]


Quando hai cominciato a suonare e quali sono state le principali tappe del tuo percorso?
Ho intrapreso lo studio del pianoforte all'età di 8 anni privatamente. Successivamente mi sono iscritta al Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia, dove ho conseguito la laurea triennale in pianoforte sotto la guida del M° Aurelio Pollice. Attualmente sto frequentando il secondo anno del corso di laurea biennale presso il Conservatorio San Pietro a Majella sotto la guida del M° Lino Costagliola. Se dovessi fare un resoconto delle tappe più importanti del mio percorso, posso includere sicuramente l'esame di compimento inferiore vecchio ordinamento, la laurea di primo livello e l'ammissione al Conservatorio di Napoli, oltre alle varie master e ai concerti a cui ho partecipato.


Cosa ti trasmette la musica e quale importanza ritieni che abbia oggi?
La musica è la mia compagna di vita, mi segue dappertutto e io seguo lei, non c'è un momento della giornata in cui non sia presente, la musica riesce a trasmettermi una carica positiva che è indescrivibile, mi fa sentire viva e parte di essa. Non potrei immaginare un mondo senza e sebbene sia cambiata nel corso del tempo, rimane comunque un messaggio universale che dovrebbe far avvicinare le persone.


Di recente hai partecipato ad un prestigioso concorso internazionale tenutosi a Roma. Com’è stata questa esperienza e cosa ti ha insegnato?
Quando si parla di "Concorso Internazionale" si pensa a qualcosa di difficile, un obiettivo tanto prestigioso e quasi inafferrabile. Certo, l'obiettivo di tutti è quello di piazzarsi sempre ai primi posti, sul cosiddetto "podio", ma riflettendoci bene c'è dell'altro, soprattutto quando si è alle prime esperienze. Il concorso non è solo un fine ma soprattutto un mezzo per perfezionarsi e fare nuove esperienze, misurarsi con gli altri e qualunque possa essere il risultato bisogna sempre mettercela tutta e credere in se stessi, non mollare e rimanere umili. E' una lezione di vita che serve per rafforzare il carattere e mantenere la disciplina, questo è ciò che ho imparato dalle mie esperienze e sono davvero felice di averle vissute.


Quali programmi hai per il futuro?
Innanzitutto conseguire la laurea biennale continuando ad impegnarmi sempre al massimo, consapevole che la strada è ardua e richiede tenacia e forza di volontà unita ad una grande passione.

Insomma, un chiaro esempio di professionalità, combinata a grande passione e umiltà, che sono gli ingredienti giusti per conseguire sempre i migliori risultati.

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Scritto da Massimiliano Lepera

Giornalista di InfoOggi

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