La Rai Diserta il "Ceravolo": un’Assenza Immotivata che solleva domande. "Nota US Cataznaro 1929"
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CATANZARO - In un clima di crescente attesa per la gara Catanzaro – Reggiana, una notizia ha colto di sorpresa il mondo del calcio e dei media: Antonio Lopez, il corrispondente della Rai noto per la sua partecipazione alla trasmissione "Tutto il calcio minuto per minuto", non sarà presente allo stadio "Ceravolo" per documentare l'evento. Tale assenza, che ha destato non poco stupore tra gli addetti ai lavori, solleva interrogativi sulla sua motivazione, apparentemente immotivata e contraria alla tradizione di presenza e copertura mediatica garantita dalla Rai in ogni circostanza sportiva.
La decisione, che sembra essere stata presa a livello personale o aziendale, lascia perplessi molti, soprattutto considerando che la sicurezza allo stadio è stata sempre una priorità per la società organizzatrice, capace di assicurare condizioni ottimali per il lavoro dei giornalisti. Di fronte a tale garanzia, rafforzata per l'occasione della gara, l'assenza di Lopez e della Rai assume contorni ancora più incomprensibili, aggravati da recenti episodi di critiche offensive sui social nei confronti del giornalista, episodi che, pur deprecabili, non dovrebbero influenzare la professionalità e l'impegno nel racconto degli eventi sportivi.
Curiosamente, questa scelta arriva in un momento in cui la collaborazione tra le istituzioni locali e i media sembrava rafforzarsi, come dimostra l'invito rivolto ai rappresentanti della Rai dal prefetto di Catanzaro per discutere delle condizioni di sicurezza legate alla copertura dell'evento. L'incontro, che ha visto la partecipazione di autorità locali e forze dell'ordine, ha delineato soluzioni praticabili per garantire l'incolumità dei giornalisti, soluzioni che, a quanto pare, non sono state sufficienti a modificare la posizione della Rai.
L'assenza segnala quindi una frattura nella comunicazione e nella collaborazione tra enti preposti alla sicurezza e media, ponendo l'accento sulla necessità di una maggiore trasparenza e dialogo in situazioni simili. Al di là delle motivazioni personali o aziendali, la scelta di non coprire l'evento sportivo rappresenta un'occasione mancata di offrire ai cittadini un racconto fedele e appassionato, contribuendo così a un impoverimento dell'informazione sportiva.
In risposta a questa situazione, l'US Catanzaro, che ha sempre primeggiato per ospitalità e capacità organizzativa, si trova ora a dover difendere la propria immagine, ingiustamente compromessa da questa decisione. La società valuta di intraprendere azioni nelle sedi opportune per tutelare la propria reputazione, sottolineando al tempo stesso la propria disponibilità a garantire tutte le condizioni necessarie per una copertura mediatica adeguata.
In conclusione, la questione sollevata dall'assenza della Rai al "Ceravolo" invita a una riflessione più ampia sul ruolo dei media nello sport e sulla necessità di garantire sempre un flusso informativo completo e inclusivo, a prescindere dalle sfide e dalle difficoltà che possono emergere. La speranza è che questo episodio possa fungere da stimolo per un dialogo costruttivo tra le parti, al fine di assicurare che lo sport resti sempre uno spettacolo aperto e accessibile a tutti.
Di seguito la nota integrale dell’US Catanzaro 1929
La Rai assente al Ceravolo: decisione immotivata, nessun rischio per la sicurezza
Abbiamo appreso – non senza un certo stupore – che il corrispondente della Rai, Antonio Lopez, inviato della nota trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”, non sarà oggi al “Ceravolo” per raccontare la cronaca della gara Catanzaro – Reggiana. Si tratta di una scelta del tutto personale del giornalista, o dell’azienda, della quale fatichiamo a comprendere le ragioni. Mai era accaduto prima d’ora che un giornalista ritenesse di non poter venire al “Ceravolo”, anche nelle partite più delicate, poiché la società ha sempre assicurato la massima ospitalità e, soprattutto, garantito a tutti gli operatori dell’informazione la possibilità di svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza. Condizioni che sarebbero state garantite, semmai rafforzate, anche in occasione della gara odierna. Siamo solidali con il giornalista per i commenti offensivi di cui è stato fatto oggetto sui social, che certo hanno travalicato il diritto di critica e che condanniamo fermamente, ma riteniamo che un professionista del servizio pubblico non debba farsi condizionare e non debba cedere alle provocazioni di chi insulta da dietro una tastiera, soprattutto di fronte alla garanzia di poter svolgere il proprio lavoro senza alcun rischio per la propria sicurezza. E’ uno stadio di calcio, non la striscia di Gaza, né uno degli scenari di guerra in cui sono inviati gli altri colleghi e che certo non si sottraggono al loro dovere di raccontare i fatti.
D’altro canto appena ieri i rappresentanti della Rai regionale, invitati dal prefetto di Catanzaro a partecipare alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, appositamente convocata in Prefettura per discutere dei profili di ordine pubblico legati al servizio Rai in occasione della gara, hanno ritenuto di non presentarsi. Il tutto nonostante sia stato lo stesso caporedattore della sede regionale della tv di Stato a sollecitarla, ricevendo immediato riscontro e rassicurazioni da parte del prefetto di Catanzaro. Un’assenza che ha suscitato parecchia perplessità considerato che erano seduti al tavolo, assieme al prefetto, il questore e i vertici delle altre forze dell’ordine e che, nel corso incontro durato quasi un’ora, erano state individuate diverse soluzioni per consentire all’inviato Rai di raggiungere lo stadio e di commentare la partita senza alcun rischio per la propria incolumità.
Un’assenza che rivela come evidentemente la decisione della Rai di non seguire la partita al “Ceravolo” fosse stata assunta ancor prima di essersi confrontati con le istituzioni preposte alla sicurezza pubblica, e che rischia non solo di penalizzare l’informazione ai cittadini, ma anche di danneggiare ingiustamente l’immagine dell’US Catanzaro – che si è sempre distinta per ospitalità, correttezza e capacità organizzativa – per tutelare la quale ci vediamo costretti a valutare l’opportunità di agire nelle sedi opportune. Del resto, nei giorni scorsi anche la società, per mezzo dell’Ufficio Stampa con cui il giornalista Lopez si è relazionato, aveva garantito al cronista ogni attenzione per evitare eventuali episodi spiacevoli. Tra l’altro alla testata Radio Rai è stata assegnata fin dall’inizio del campionato una postazione riservata, senza alcuna promiscuità con il pubblico. Ecco perché non condividiamo questa decisione e chiediamo ai vertici della Rai di voler assumere ogni determinazione possibile per garantire la copertura dell’evento sportivo e raccontare quello che ogni settimana è soltanto uno spettacolo e una grande festa di sport, in campo e sugli spalti.
La nota è stata inviata, tra gli altri, alla direzione della Rai, al presidente della Commissione vigilanza Rai, al presidente della Lega di Serie B, all’Ordine dei Giornalisti e, per conoscenza, al prefetto e al questore di Catanzaro. (Immagine archivio)