Autopsia: la piccola Sub è annegata. Uomo seguito dagli stessi istruttori morì nel 2010
Cronaca Sardegna

Autopsia: la piccola Sub è annegata. Uomo seguito dagli stessi istruttori morì nel 2010

venerdì 10 agosto, 2012

OLBIA, 11 AGOSTO 2012 - La piccola Elisa Cecchetti, di appena nove anni, si trovava in vacanza con i genitori e la sorellina minore a Cannigione, presso il campeggio "L'insuledda". Originaria di Ponsacco, in provincia di Pisa, la bambina frequentava un corso estivo per piccoli Sub. 

Giovedì doveva essere il giorno del suo battesimo in mare, la prima immersione dopo le lezioni teoriche curate dal diving center "La Conia". Seguita dagli istruttori ed in compagnia di altri sei bambini, Elisa ha effettuato l'immersione, ad appena un metro di profondità. 

Quei pochi istanti si sono trasformati in tragedia: la piccola sembrava aver accusato un malore ed è stata portata fuori dall'acqua. I soccoritori hanno tentato di rianimarla per un'ora e mezza e l'elicottero dei vigili del fuoco di Alghero è subito partito per consentire un rapido trasporto verso Sassari, al centro di rianimazione.
Il volo non era ancora arrivato quando è stato dichiarato il decesso di Elisa, che è morta nonostante il pronto intervento dei medici dell'ambulanza con il supporto dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile. [MORE]

Il Pm Angelo Beccu ha richiesto l'autopsia, che è stata effettuata ieri pomeriggio dal medico legale Francesco Serra, dell'Università di Sassari. Ci sono volute all'incirca tre ore per arrivare a capire cosa avesse realmente ucciso la bambina. 

Elisa è morta per asfissia da annegamento: questa è la causa. Resta dunque da chiarire come sia stato possibile che sia annegata in appena un metro d'acqua, oltretutto mentre era dotata di bombole d'ossigeno, che le servivano per imparare la tecnica dell'immersione. 

Vista l'anomalia dell'incidente, il Pm ha aperto un'indagine e i due istruttori del diving center sono indagati per omicidio colposo. L'attrezzatura utilizzata da Elisa è stata sequestrata al fine di effettuare ulteriori analisi, sia sul contenuto delle bombole d'ossigeno, sia riguardo l'aspetto tecnico. Intanto, il medico legale ha chiesto novanta giorni di tempo per ultimare degli esami specifici su alcuni campioni che ha prelevato durante l'autopsia. 

La salma della bambina dovrebbe essere restituita oggi ai familiari, la cui vacanza estiva si è trasformata in tragedia. Le indagini mirano a capire, oltre alle dinamiche dell'incidente, gli eventuali coinvolgimenti del diving center. 

Non è la prima volta che la società "La compagnia dell'avventura", che gestisce il centro "La Conia", si trova di fronte ad un decesso: nelle stesse acque che hanno tolto la vita ad Elisa, nell' arcipelago de La Maddalena, ha perso la vita un turista quarantasettenne di Senigallia. 

Si chiamava Daniele Modesti ed è morto nel 2010, durante un'immersione organizzata nel dallo stesso diving center, a causa di un malore. Al fine di valutare eventuali collegamenti tra i due decessi, è stato sequestrato anche il dispositivo utilizzato dal centro "La Conia" per caricare le bombole d'ossigeno.

(Foto da www.ilgiornalediolbia.it)

Alessia Malachiti


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