La letteratura in pericolo di Tzvetan Todorov
Cultura e Spettacolo Toscana

La letteratura in pericolo di Tzvetan Todorov

mercoledì 28 agosto, 2013

Non tutti conoscono Tzvetan Todorov. Bulgaro di nascita, si trasferisce in Francia per proseguire i suoi studi umanistici.
Ha dedicato la sua vita allo studio del linguaggio, alla storia e all’arte.

Su Todorov ci sarebbe molto altro da dire, ma oggi vorrei porre l’attenzione sul suo piccolo saggio La letteratura in pericolo.

In questo volume, davvero esiguo, l’autore parte dalla sua esperienza personale di studioso quando, dopo il diploma, decide di “scappare” da quella società dove i romanzi occidentali erano considerati per la maggior parte pericolosi e “rifugiarsi” in quella nazione dove sperava di studiare liberamente i grandi autori e sviscerare il loro pensiero. 

Ma proprio studiando in Francia si renderà conto del limite dello studio analitico. Infatti le grandi opere vengono studiate nella loro struttura, perdendo spesso il contatto con l’autore, i suoi pensieri, il suo contesto storico-culturale. Ancor peggio, i libri spesso non vengono letti, ma analizzati su critiche altrui.
Da qui parte una profonda analisi sui dei metodi d’insegnamento della letteratura, ma anche dei “problemi” che minacciano la stessa internamente: il formalismo, il solipsismo e il nichilismo.

Cosa rimarrà di questi libri dove l’ego dello scrittore regna sovrano? O di quelli che vogliono svincolarsi totalmente dalla realtà? O, peggio, che sono solo erudizione?
Ai critici viene chiesto un lavoro di analisi veritiero, di cogliere l’effettivo valore di un’opera, senza cadere nell’errore di considerare i casi editoriali di vendita i libri che fanno la letteratura di oggi.

Sicuramente il consiglio di oggi è una lettura più impegnativa, ma non per questo complessa. Chi ama i libri spesso è incuriosito da saggi del genere. Questo potrebbe essere un ottimo inizio non solo per l’autorità del saggista, ma anche per la sua linearità di discorso e per un linguaggio non eccessivamente erudito.

«Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri: in primo luogo i nostri genitori e poi quelli che ci stanno accanto; la letteratura apre all'infinito questa possibilità d'interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente.»[MORE]

 

Valeria Nisticò


Autore
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