La curatela giudiziale di Phonemedia apre le procedure per 1567 licenziamenti
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La curatela giudiziale di Phonemedia apre le procedure per 1567 licenziamenti SLC CGIL Calabria: un dramma nel dramma del mercato del lavoro calabrese
CATANZARO 28 SET. 2011 - La giornata di ieri ha segnato un altro duro colpo per la nostra regione. La comunicazione effettuata dalla curatela giudiziale delle aziende del gruppo Phonemedia con la quale si aprono le procedure di licenziamento di tutti i dipendenti delle aziende calabresi del gruppo, di certo non è da ritenersi positiva. Il licenziamento di oltre 1500 lavoratori comporterà nei territori impattati di Vibo Valentia e Catanzaro un ulteriore impoverimento[MORE] di realtà già profondamente colpite dalla crisi che amaramente incombe. Ma Phonemedia non può essere considerata una vertenza solamente dei due territori impattati, perché con gli oltre 2500 dipendenti che l’azienda aveva prima dell’inizio del crack finanziario che l’ha vista protagonista, rappresentava una delle più grandi aziende della Calabria, e del Mezzogiorno.
Queste lavoratrici e questi lavoratori, si sono dapprima ritrovati con una azienda, che dopo aver deturpato la nostra terra di oltre 14 milioni di euro, è scomparsa nel nulla lasciando privi di alcun reddito circa 2500 lavoratori calabresi. Dopo la scacciata del management si è riusciti ad ottenere la concessione della Cassa Integrazione, che ha comportato nel tempo diverse problematiche in tempi e modalità nell’erogazione, facendo vivere, anzi sopravvivere, questi lavoratori di un incostante sostegno al reddito. Ora questo ulteriore colpo. Una procedura, quella avviata, che porterà in Calabria altre 1500 persone ad andare a riempire la già lunga ed incresciosa lista di disoccupati calabresi. Eppure si pensava che la via dell’amministrazione controllata avesse potuto garantire maggior risposte per oltre 7mila persone che in Italia sono state vittime di questa truffa colossale. La curatela di nomina ministeriale non ha, però, esitato ad aprire le procedure per il licenziamento di oltre 1500 persone nella sola Calabria.
Non vorremo che la manovra finanziaria che con i suoi tagli colpisce nei punti nevralgici il Welfare di questa nazione, fosse all’origine di questa operazione di “svuotamento” del bacino dei cassintegrati del gruppo ex-Phonemedia. Non vorremmo pensare che i tagli ai fondi destinati agli ammortizzatori sociali siano il fulcro in cui ruota questa decisione. Vogliamo sperare che realmente non sia così, e ci attendiamo che le istituzioni locali intervengano suggerendo alla curatela giudiziale di bloccare i licenziamenti delle migliaia di dipendenti delle aziende Multivoice, Soft4Web, WebCallCenterRing, e ad al Ministero del Lavoro di favorire un percorso di proroga della cassa integrazione in essere, al fine di dar maggior respiro a migliaia di famiglie calabresi.
La SLC e la CGIL a tutti i suoi livelli, rivendicheranno con forza il ritiro delle procedure di licenziamento, puntando ad una proroga degli ammortizzatori sociali in corso. Qualora la procedura dovesse continuare inesorabile nel suo corso sarebbe un ulteriore dramma per una terra già macerata oltremodo da una macelleria sociale che ha affossato di fatto il mondo del lavoro della punta dello stivale. E la Calabria non ha proprio bisogno di un altro disastro di queste dimensioni.
Daniele Carchidi
SLC-CGIL Calabria