La città di Ninive e le distrazioni dell’uomo di oggi
Fantasticherie del cuore Calabria Catanzaro

La città di Ninive e le distrazioni dell’uomo di oggi

sabato 19 ottobre, 2019

Nessuno si è spiegato come mai, siamo tra gli inizi IX e la fine dell’VIII secolo a.C., il profeta Giona su comando divino venga lasciato predicare per tre giorni a Ninive “sfidando” un popolo come quello Assiro, molto violento di solito nell’imporre il suo credo religioso. Giona viene inspiegabilmente lasciato fare, ma soprattutto viene ascoltato alla luce del suo avvertimento che si intaglia nel silenzio per le vie della città, quasi come fosse la cantilena di una filastrocca popolare: “Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta”. Cosa succede?

Giona non compie miracoli, se non riportare in piena fedeltà le parole del Signore all’ascolto di tutti gli abitanti. C’è quindi la volontà divina di non far precipitare nel sangue una città nemica d’Israele che rende amaro il boccone di Giona diventato senza volerlo strumento della sua stessa salvezza. Spiegherà un giorno nel suo libro che il Signore prima di intervenire non guarda la convenienza di alcuna persona o di un popolo qualsiasi e di sicuro non si muove pertanto tra gli orizzonti limitati dell’essere umano.

L’uomo che viene salvato è sempre un’opera di magnificenza dinnanzi al mistero della vita, amico o nemico che sia. Il re e gli abitanti di Ninive avvertono il messaggio come un dono per la loro liberazione spirituale e materiale. Si pente da i suoi peccati il Re; si pentono i cittadini; si mettono a digiuno persino gli animali. Dio salva alla fine questo popolo. Non fu però così chiaro quando Cristo stesso, mandato dal Padre, incominciò a svolgere la sua missione in Galilea e nella Giudea. Centinaia e centinaia furono i suoi miracoli.

Lebbrosi, zoppi, ciechi, indemoniati, muti, peccatori ostinati ricevettero il suo perdono sulla promessa di non peccare ancora, mentre con autorità, mai vista prima, ordinava ad ogni male fisico di lasciare i corpi infetti dal male. I padroni del Tempio, nonostante a parole predicassero ogni giorno la prossima venuta del Messia per rinnovare gli orizzonti della terra, rifiutarono Cristo, combattendolo e mettendolo in croce.

Cristo alla fine resuscita per opera del Padre e a quel punto nessuno scriba o fariseo avrebbe potuto più opporsi. I sacerdoti e i notabili che ruotavano intorno al tempio rimasero solo attenti a non mettere in pericolo il loro potere temporale. Ma si sa che nessun uomo può fermare il cammino della Parola e neanche la voce dei profeti che avevano annunciato nei secoli la venuta del Figlio dell’uomo.

Anche oggi Cristo non viene riconosciuto nonostante i disastri sociali e la solitudine dell’uomo, spesso colpito da una depressione curata come fosse soltanto una comune malattia fisica. La voce di Giano si ripete ogni giorno attraverso la Chiesa, i veri credenti del mondo, le migliaia e migliaia di omelie e di catechesi che tanti santi sacerdoti propongono senza sosta a chiunque si fermi per riflettere e, ascoltando il senso evangelico delle loro parole, si salvi. I tre giorni di Giona possono essere oggi tre mesi, tre anni o cento anni, ecc,.

Per salvarsi non si conta il tempo a disposizione, né tantomeno si organizza sul proprio Tablet una scheda di possibili passaggi, magari illustrandola in un convegno pubblico, ma ci si converte appena il Signore riempie il cuore che cerca. Potrebbe essere solo un minuto! In molti nella società odierna pensano che Cristo era un grande uomo, ma non il figlio di Dio.

L’altro giorno in tv, su una delle reti nazionali, uno scrittore, spesso presente nei programmi televisivi, sosteneva che Cristo fu un uomo straordinario e coraggioso a sfidare in simultanea il potere di Roma e il potere degli uomini del Tempio in Gerusalemme, per poi però alla fine essere schiacciato dallo loro grande autorità. Certo non è qui la sede per replicare ad una tale banale teoria sul Messia, ma come si vede i farisei ci sono ovunque.

Sono annidati nella scuola, nelle fabbriche, nella politica, nell’economia, nelle svariate professioni, per le strade, nelle funzioni del potere pubblico e privato, ecc. Giona non viene più ascoltato, semmai si tende a deriderlo. Eppure c’è Cristo. Precisa il teologo: “Anche alcuni morti Lui ha risuscitato. Ha moltiplicato il pane nel deserto. Si è rivelato più grande di Mosè, Elia, Eliseo, gli altri profeti. La sua sapienza è infinitamente oltre quella di Salomone. Con quali risultati? Opposizione cieca alla sua parola e al suo modo di leggere, interpretare, vivere la Legge del Signore. Salomone non ha compiuto nessun prodigio né miracolo. Aveva solo una grande conoscenza delle cose. Eppure la Regina del Sud venne per ascoltarlo, mentre Gesù è rifiutato dalla sua generazione”.

L’augurio è che il mondo percepisca fino in fondo i doni di grazia e di verità che il Signore attribuisce ad ognuno, assieme ai doni della Chiesa, dello Spirito Santo, dei sacramenti, dei ministri della Parola.

Alcune grandi conquiste scientifiche ed una società impregnata ogni giorno di relativismo e di un nuovo potente edonismo, hanno cancellato il “Giona” odierno, ipnotizzando la mente umana perché si fermi ed obbedisca al potere sotterraneo e non solo di chi ha nelle mani le leve delle grandi pianificazioni terrene dell’esistenza. Una posta di potere da cui comunque comincia il limite dell’essere umano dinnanzi a Dio.

Egidio Chiarella

Seguici anche su Facebook Troppa Terra e Poco Cielo


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Fantasticherie del cuore.