La Carovana antimafie: dalla Tunisia alla Francia passando per la Sicilia
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PALERMO, 3 APRILE 2013 – Quando il 12 ottobre 2012 le Associazioni Arci, Libera e Avviso Pubblico assieme ai sindacati Cgil, Cisl e Uil firmarono a Roma il protocollo d’intesa della Carovana internazionale antimafie per le successive edizioni 2013-2015, il coordinatore dell’iniziativa Alessandro Cobianchi affermò: «dopo quindici anni, credo che la Carovana inizi a prendere forma, ad avere la sua stabilità ma occorre ancora rafforzare il rapporto con i territori, allargare la platea delle persone e delle realtà da coinvolgere, dare continuità ai progetti, per migliorare l’azione di attivazione di processi capaci realmente di produrre cambiamento».[MORE]
Ed è proprio in virtù di questi propositi che sabato 30 marzo la Carovana internazionale Antimafie, quest’anno alla sua 16° edizione, ha preso inizio, con lo slogan "Se sai contare inizia a camminare", da Tunisi. Una scelta non casuale considerato che la capitale tunisina è dal 2010 una delle città simbolo della primavera araba, una “stagione” di protesta senza fine che in nome della democrazia, della libertà e della giustizia ha spinto migliaia di giovani a lottare per un radicale cambiamento della propria nazione.
Partita così da una terra all’apparenza lontana la Carovana ha raggiunto ieri la Sicilia, dove si muoverà fino al 6 aprile, facendo innanzitutto tappa in una minuscola località del trapanese: Pizzolungo. Qui proprio la mattina del 2 aprile 1985 un’autobomba di matrice mafiosa, destinata ad uccidere l’allora sostituto procuratore di Trapani Carlo Palermo che invece restò illeso, uccise Barbara Rizzo Asta e i suoi due gemelli di 6 anni, Giuseppe e Salvatore. A 28 anni di distanza sulla stele posta sul ciglio della strada statale che attraversa Pizzolungo è possibile leggere: “Rassegnati alla morte non all’ingiustizia”.
Del resto, come ricorda anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel messaggio che ieri ha inviato ai responsabili di Libera di Trapani in occasione della giornata di commemorazione, «fu una strage tragicamente ingiusta che ha travolto tre innocenti, tre giovani vite, e al contempo ne ha devastate molte altre. Da quel giorno la vita di Carlo Palermo e quella dei suoi agenti di scorta non è stata più la stessa. Il ricordo – prosegue l’ex procuratore nazionale antimafia – non solo ci rende più forti, ma rappresenta anche il percorso attraverso il quale i giovani possono fare tesoro delle esperienze passate e contribuire alla costituzione di una società migliore. È questo un traguardo che può essere raggiunto – conclude il presidente del Senato – con le nostre scelte di ogni giorno, dal coraggio delle denunce antiracket alla ricerca di un “lavoro pulito”». Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di don Luigi Ciotti presente ieri mattina a Pizzolungo assieme alla Carovana. Richiamando anche lui al necessario impegno quotidiano, il presidente di Libera, nonché ispiratore e fondatore della stessa associazione, ha affermato: «bisogna fare memoria attraverso l’impegno e i progetti. Dobbiamo fare sempre qualcosa di più, altrimenti c’è il rischio di cadere nella retorica. Attenti ai cittadini ad intermittenza, non basta commuoversi ogni tanto». Nel pomeriggio, invece, come previsto dal denso programma, la Carovana antimafie si è spostata vicino Trapani esattamente davanti alla fabbrica “Calcestruzzi Ericina Libera”, denominata così dopo essere stata confiscata alla mafia e successivamente restituita ai liberi cittadini.
Quest’oggi invece la seconda tappa siciliana sarà Palermo. Nel capoluogo siciliano la Carovana incontrerà gli studenti dell’istituto commerciale “Duca degli Abruzzi” che hanno realizzato, presso la stessa scuola, un murale dedicato alle vittime delle mafie. La seconda tappa di giornata sarà Caltavuturo (PA) dove, oltre a ricordare la strage dei fasci siciliani del 1893, verranno allestiti banchetti di raccolte firme per la legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”.
Nei successivi giorni tanti gli appuntamenti programmati: giovedì 4 aprile, tappa a Niscemi per ribadire il sostegno al comitato “No Muos”, contro la realizzazione del sistema satellitare della marina militare americana, e a tutte le iniziative contro la guerra e la violenza; venerdì 5 aprile la tappa è Catania a sostegno dei lavoratori delle aziende confiscate “Riela Group” e “Aligroup”; infine, sabato 6 aprile, nell’ultima giornata siciliana, la Carovana antimafia sarà di mattina a Giardini Naxos, per manifestare contro il rischio di infiltrazioni mafiose nella realizzazione dell’area portuale e per testimoniare l’impegno costante contro le devastazioni ambientali, e di pomeriggio a Messina dove partirà alla volta della Calabria.
In totale la Carovana internazionale antimafie si svilupperà durante 69 giorni toccando diverse regioni italiane per poi spostarsi, ad ottobre, in terre ancora una volta straniere, nella fattispecie la Francia. D’altronde, se l’obiettivo prefissato è quello di rafforzare e allargare la sensibilità di più popolazioni sul tema della lotta alle mafie e dell’educazione alla legalità non può che essere così.
(Immagine da www.carovanaantimafie.eu)
Giovanni Maria Elia