KAMPALA (UGANDA), 21 DICEMBRE 2013 - Il parlamento ugandese ha di recente approvato una legge anti-gay. La proposta era stata già avanzata qualche anno fa, nel 2009, e prevedeva addirittura la pena di morte. In seguito, la massima pena per “omosessualità aggravata” è stata “ridotta” al carcere a vita. Rischia la prigione anche chi non denuncia le persone gay alle autorità. L'omosessualità era già illegale in Uganda, ma la nuova legge stabilisce restrizioni maggiori anche in quanto a diritti o sostegno di qualsiasi tipo agli omosessuali. La legge è stata sostenuta da una larga fetta di opinione pubblica, e dalla chiesa evangelica del paese, favorevoli alla penalizzazione. “Una vittoria per l'Uganda”, è stata la dichiarazione del deputato che ha presentato la proposta, mentre gli attivisti gay continuano a denunciare il clima di terrore in cui gli omosessuali sono costretti a vivere da tempo.
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Non poche preoccupazioni ha sollevato la questione in Europa, con paesi come la Germania che ritengono la notizia “preoccupante”, arrivando a tagliare gli aiuti al paese. Tutto è ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che dovrà approvare il provvedimento.
Di recente, il paese africano ha approvato anche una legge antipornografia, che vieta le minigonne e la diffusione di materiale con espliciti riferimenti al sesso.
Foto: internazionale.it
Dino Buonaiuto
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