L'onorevole Leva sulla questione dei lavoratori di Poste Italiane
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21 MAGGIO 2013 - È stata riportata all’attenzione del Governo, dal deputato molisano Danilo Leva, la questione dei dipendenti di Poste Italiane interrogando i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’Economia e delle Finanze. Ciò che il segretario regionale del Pd vorrebbe sapere è: "se si ritenga opportuno assumere, nel più breve tempo possibile, ogni utile azione che consenta ai lavoratori di Poste Italiane SpA di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, nonché della eventuale corresponsione della buonuscita pur in costanza di rapporto di lavoro".
Tale quesito è posto partendo dalla constatazione che per dipendenti postelegrafonici tale l’indennità viene calcolata facendo riferimento alla retribuzione percepita al 28 febbraio 1998, ossia alla data di trasformazione dell’Ente in società per azioni. Attraverso questo sistema di calcolo, secondo l’on. Leva , si "congela" il valore della buonuscita che determina un evidente danno economico per il lavoratore stesso essendo che non verrà tenuto conto da quando il lavoratore andrà in pensione.
Dunque la situazione non è mutata nonostante negli ultimi anni sia stato avviato un contenzioso giudiziario.
Pare inoltre, che, ai dipendenti di Poste italiane, l'anticipazione del 75 per cento della buonuscita, non viene neanche concessa.
È per tale motivo che il deputato molisano chiede al Governo di intervenire sul caso in brevissimo tempo e rileva come il fenomeno sia diffuso anche nella regione Molise. Afferma infatti: "Anche in Molise sono centinaia i cittadini che si vedono lesi in un diritto acquisito. Occorre quindi intervenire subito per ripristinare quelle che sono le condizioni previste dalla legge".
(Fonte: Futuro Molise) [MORE]