Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
L’invidia oggi è divenuta più tagliente e dirompente; si è rifatta il look; si è soprattutto adeguata al continuo processo d’innovazione tecnologica, diventando solida logica di riferimento contro il prossimo. Non disdegna, infatti, ad utilizzarla con cattiveria chi deve annientare gli ostacoli sul proprio cammino o chi, pur non avendo interessi diretti, tende a bloccare oppure a rallentare i progressi altrui. I suoi campi d’azione sono infiniti anche se fanno più rumore, amplificati dalla rete e dei mezzi di comunicazione tradizionali, gli avvenimenti legati alla vita politica, economica, sociale; al campo dell’informazione, dello spettacolo, dello sport; al mondo della Chiesa, delle confessioni in genere, del laicato religioso.[MORE]
Nessun campo è immune! La responsabilità è comunque sempre personale, anche quando si agisce in gruppo o perché plagiati da terza persona. Non si accetta più l’idea, pure tra i credenti, di vedere nel successo del proprio prossimo anche un possibile risultato positivo personale. Intanto però in giro è un fiorire di solidarietà, di apprezzamenti per il lavoro altrui! Uscire dall’invidia diventa una cosa sempre di più difficile.
Termini come comunità, comunione, fraternità, sono infatti necessari solo ad incantare magari delle assemblee, nulla di più! Mi ha colpito a tale proposito uno scritto del mio padre spirituale, che oggi purtroppo si fa fatica ad accettare, sollecitando l’ironia di chi è convinto dell’opposto: “Tutto ciò che siamo, tutto ciò che l’altro è, ha, possiede, è per grazia, per benevolenza, per bontà, per misericordia del Padre suo. Se uno è ricco, è perché il Padre gli ha concesso la ricchezza.
Vuole che si salvi da ricco. Se uno è povero, è perché il Padre gli ha fatto dono della grandissima grazia della povertà. Lui dovrà salvarsi da povero e non da ricco. Se un altro ha raggiunto vertici altissimi, anche questo è dono di Dio. Se un altro ancora è rimasto nella sua umile condizione, è questa la via per lui per raggiungere il Regno dei Cieli. Se non si parte da questa verità di fede, cadiamo nell’invidia ed è la fine per noi”.
Non c’è pace. Non c’è serenità. Non c’è gioia. Non c’è vita. Neanche si può compiere bene il proprio lavoro. Tutto viene interpretato, trasformato, letto, compreso a partire da questo male potente che rosicchia il cuore, dilania la mente, fa esplodere l’anima, annienta lo spirito”. L’invidia è perciò un male oscuro che colleziona le sue vittime quotidiane e che solo la purissima fede nel Padre Celeste può debellare! L’invidia è sempre all’agguato! Dalla Fiaba con la mela rossa della Strega a Biancaneve; al Vangelo con la reazione del fratello del figliol prodigo che si arrabbia per la festa riservatagli dal Padre.
Egidio Chiarella
Segui l’argomento in questo breve dialogo tra due generazioni su Tele Padre Pio:
Seguici anche su Facebook Troppa Terra e Poco Cielo