L'importanza della Clinica dello Spirito Santo
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Se si riflette un attimo non è difficile rendersi conto di un divario senza precedenti tra il dire e il fare; tra le cose propagandate e le cose che si attuano; tra una fede annunciata e una fede ampiamente vissuta. Cosa sta succedendo? Si è coscienti che l’uomo, anche quando è potente, non riesce più ad avere una visione della storia nella quale prevalgano non i dissidi e i muri delle paure, ma la condivisione, la riconciliazione, le aperture? I nuovi fili spinati o le barriere di ultima generazione non sono altro che l’emblema di un triste decadimento. È necessario perciò ricoverarsi periodicamente nella clinica dello Spirto Santo, per un check-up sulla nostra vita interiore e per recuperare la fede in Dio. Scrive in proposito il teologo Mons. Costantino di Bruno: “Quando viene meno, si perde, si distrugge la fede nel vero Dio, subito viene meno la fede nel vero uomo”.[MORE]
Non si può credere nell’uomo se non si crede in Dio. Le relazioni rischiano la falsità; la loro cattiva costruzione; gli imbrogli a cui ci hanno da sempre abituati il mercato, la politica, la stessa religione; la parte della società che sta minando con determinazione le certezze avute fino ad oggi. Risultato: L’uomo non crede in se stesso e di riflesso non avverte la verità del suo essere, della sua vocazione e della sublime missione che il suo Creatore e Signore gli ha affidato. Se si guarda l’articolazione sociale, nei vari campi d’azione, si tocca con mano l’assenza del convincimento che il Creatore abbia costituito ogni individuo signore nella sua stessa creazione, per portarla al sommo del suo splendore e della sua bellezza. Si assiste invece ad un declino interiore fino al punto di ignorare la propria immagine e somiglianza al Creatore, che ogni altro essere è chiamato alla contemplazione.
Barcollano pertanto in lui le altre verità scritte a caratteri indelebili nel suo essere e che mai si potranno distruggere, cancellare, ma solo, come sta accadendo oggi, soffocare. Se l’uomo perde ogni giorno il legame con la sua verità, si rende difficile costruire quel mondo che tutti a parole, al di là, delle collocazioni religiose, politiche, sociali, promettono di poter mettere in piedi. Bisogna ritornare al cuore del vangelo. Ognuno di noi faccia la sua parte, qualsiasi essa sia. I tanti interrogativi diventeranno certezze e la “clinica dello Spirito Santo”, ben attrezzata, resterà sempre attiva e ben funzionante ad accogliere i “pazienti” più bisognosi, per rilanciarli “guariti” nel mondo.
Egidio Chiarella
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