L'Egitto si ribella. L'ultimatum: «Morsi si dimetta o sarà disobbedienza»
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IL CAIRO, 01 LUGLIO 2013 - La primavera araba portò alle dimissioni di Hosni Mubarak ed in questi giorni, l'Egitto, sta tentando di replicare il risultato chiedendo l'allontanamento del presidente Mohamed Morsi, insediatosi un anno fa.
In Piazza Tahrir, al Cairo, si sono radunate migliaia di persone per protestare contro il politico. Il bilancio complessivo registra milioni di egiziani in protesta, sia nella capitale, che nelle altre città principali del Paese: si tratta di una vera e propria rivolta civile che inizia a prendere forma.[MORE]
Tra ieri ed oggi, sono avvenuti scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Secondo le agenzie di stampa, un ventiseienne è rimasto ucciso durante gli scontri al Cairo, tre persone sono decedute ad Assuit, a Beni Suef è morto un venticinquenne ed anche nella località di Fayoum sono avvenuti gravi incidenti, per via dei quali hanno perso la vita alcune persone. Inoltre, Quarantatre donne, tra cui una giornalista straniera, hanno denunciato violenze sessuali "organizzate", avvenute proprio durante le manifestazioni al Cairo.
Mentre cresce la tensione nel Paese, i ribelli lanciano l'ultimatum e fanno sapere che se il presidente Morsi non presenterà le proprie dimissioni entro un giorno, vi sarà disobbedienza civile. Mentre i leader politici si radunano presso le sedi dei Fratelli Musulmani per decidere come agire, il popolo egiziano studia le prossime mosse.
(Foto da ctvnews.ca)
Alessia Malachiti