Jobs Act: il Cdm ha approvato i decreti attuativi. No all'opting out
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Jobs Act: il Cdm ha approvato i decreti attuativi. No all'opting out

mercoledì 24 dicembre, 2014

 ROMA, 24 DICEMBRE 2014 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, al termine di una seduta di circa tre ore, i primi due decreti attuativi del Jobs Act inerenti il contratto a tutele crescenti, la modifica dell'articolo 18, le nuove tipologie di indennizzo in caso di licenziamento illegittimo e la nuova Aspi.

Nel primo decreto attuativo della Riforma del Lavoro, quello che disciplina il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, non è presente l'opzione opting out, fortemente voluta dal Nuovo Centro Destra, ovvero la possibilità per il datore di lavoro di aggirare il reintegro di un licenziamento ingiustificato ed illegittimo, con un super indennizzo economico. 
Gli indennizzi per i licenziamenti ingiustificati andranno da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità, sono previste due mensilità per ogni anno di servizio. 
Non è stato inserito, tra i licenziamenti economici, il licenziamento per scarso rendimento, di cui i media hanno parlato molto negli ultimi giorni e, la disciplina dei licenziamenti collettivi avrà lo stesso regime di quelli individuali. 

Secondo Renzi, ora non ci saranno più scusanti per le imprese per non assumere. "Sarà più facile assumere, non licenziare", sono state le sue parole. Ha aggiunto che la Riforma, pur vertendo molto sugli indennizzi, per coloro che hanno già un contratto a tempo indeterminato, manterrà lo statuto del passato. Nei nuovi contratti, definiti a tutele crescenti, invece,  l'indennizzo sostituirà nella maggior parte dei casi il reintegro. "Questa normativa si applica ai nuovi ed è un elemento di certezza per loro. Per i nuovi, per i quali già avere un contratto a tempo indeterminato sembra una chimera, il sistema sarà più semplice e flessibile". 

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Il Cdm ha approvato anche il secondo punto del Jobs Act che disciplina la nuova Aspi, ovvero l'ammortizzatore sociale nato durante il Governo Monti con la Riforma Fornero, estendendone la durata e ampliato il bacino dei beneficiari. Saranno 24 i mesi a cui saranno estese le tutele per chi perde il lavoro. Il Premier, al riguardo, ha pronunciato parole incoraggianti alle persone che potrebbero perdere l'occupazione: "Non sei più un numero, ma una persona", "lo Stato non si dimentica di te e ti aiuta fornendoti nuovi strumenti con i corsi di formazione. E' chiaro che chi non li fa esce dal programma". 

Il Consiglio, sempre nella stessa seduta, ha approvato anche il Decreto Taranto, istituendo fondi per un centro di ricerca sui tumori, in particolare, per quelli infanti, fondi per rilanciare il territorio nei suoi aspetti culturali, per opere di riqualificazione e bonifica e infine, ha decretato il passaggio per l'Ilva all'amministrazione straordinaria per risanare e rilanciare l'azienda. 

Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, il ministro Marianna Madia attraverso il suo profilo Twitter ha fatto sapere che ci sarà una proroga dei contratti per i lavoratori precari delle province. 

È passato anche il decreto attuativo della delega fiscale sulla certezza del diritto. I tre elementi fondamentali sono abuso del diritto delimitato, restyling dei reati tributari e collaborazione tra imprese e fisco. Verranno, inoltre, inasprite le sanzioni delle norme anti elusione, anche se bisognerà aspettare che il provvedimento sia sottoposto all'esame delle commissioni parlamentari competenti. 

Luigi Cacciatori

Immagine da intelligonews.it


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