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ROMA, 11 MARZO 2014 - La Camera, riunitasi questo pomeriggio, ha bocciato l’emendamento proposto da Fratelli D’Italia, circa la possibilità di introdurre le preferenze nel nuovo sistema elettorale Italicum.
L’emendameno La Russa è stato bocciato dalla maggioranza dei presenti in aula. Su 564 deputati presenti nell’Aula della Camera i voti sono stati i seguenti : 264 favorevoli e 299 contrari, un solo astenuto.
I 564 votanti e presenti in camera, di cui un solo astenuto, ha così votato all’emendamento: 264 favorevoli e 299 contrari.
L’emendamento è stato così bocciato per una differenza di soli 35 voti; una votazione che se da un lato ha fatto infuriare il gruppo di Fdi dall’altro ha messo in salvo l’accorso sulla riforma elettorale. Una votazione, quella raggiunta con una maggioranza davvero minima, ma che mantiene ben saldo l’accordo esistente tra il gruppo del Partito Democratico e Forza Italia.
E’ stato invece approvato con un “si” della Camera l’emendamento della Commissione alla legge elettorale che introduce la presenza di un “algoritmo”, ossia quella formula matematica che consentirà di tramutare i voti in seggi e le soglie raggiunte in quote di sbarramento. Questo emendamento, come quello sulle preferenze, è stato votato in aula della Camera con voto segreto. In questo caso sono stati 315 i si e 237 i no. Viene così approvato quello che per molti è considerato il centro nevralgico della nuova riforma elettorale.[MORE]
Andiamo a trattare nello specifico questo emendamento “algoritmo” che prevede una soglia di sbarramento fissata intorno al 37% per il raggiungimento del premio di maggioranza, una soglia del 4,5% per l’entrata dei partiti in coalizione, una soglia dell’ 8% per tutti i partiti non coalizzati ed incinte una soglia del 12% per le semplici coalizioni. Per quei partiti che superino il 37% sarà stabilito un premio di maggioranza del 15%. Previsto anche un ballottaggio per i due schieramenti politici che otterranno più voti senza però superare la soglia di sbarramento del 37%.
Inoltre è stato bocciato anche un emendamento proposto da 40 deputati del Partito Democratico in cui veniva richiesta l’obbligatorietà delle primarie per la selezione dei candidati. L’emendamento è stato bocciato in Aula con 329 voti contrari e 211 favorevoli.
Per il Premier Matteo Renzi, chiamato a rispondere sulla legge elettorale, ha nuovamente chiarito durante l’assemblea del PD che “non c’è da mantenere un patto con Berlusconi, ma un impegno che come partito abbiamo preso profondo, netto e chiaro”.
Emanuele Ambrosio
fonte ansa.it