Italia, Italia, Italia! L’Italia batte la Svizzera 38 a 0
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Il cielo è grigio sopra al Vigorelli in questa domenica di fine ottobre, ma c’è tanto azzurro qui a Milano, con un ottimo pubblico a sostenere la Nazionale Italiana che, per la prima volte dopo quasi 25 anni, si gioca contro la Svizzera la testa del Girone B, che significa accesso al Campionato Europeo 2020 tra le protagoniste che possono ambire al podio.
A sorpresa, non c’è Luke Zahradka in campo, vittima di un infortunio ad una mano contro l’Austria e precauzionalmente tenuto a riposto dal coaching staff azzurro. In campo, al suo posto, in apertura di partita il giovane Davide Rossi, regista della Nazionale U19 e dei Panthers Parma.
Primo drive azzurro che finisce con un punt senza che l’offense italiano sia riuscito a far avanzare la palla e linea d’attacco che non riesce a coprire con efficacia il quarterback, che subisce il primo sack della partita. Nulla di fatto anche per gli svizzeri alla prima apparizione in attacco, e la palla torna nelle mani degli azzurri. L’Italia non riesce ad ingranare, con le difese che in questo inizio di partita stanno annullando qualunque tentativo offensivo. A meno di 5 minuti dalla fine del primo quarto, cambio nella regia italiana: Andrea Fimiani gioca un trick play e segna personalmente il primo TD per l’Italia, sbloccando il risultato. Matteo Felli trasforma e gli azzurri si portano sul 7 a 0. Nemmeno il tempo di finire di applaudire questo prima segnatura, che il vantaggio raddoppia grazie ad un errore degli svizzeri che perdono la palla nella propria endzone, recuperata da Nikolas Suppa per il TD del raddoppio. Felli calcia tra i pali: 14-0. La difesa azzurra fa buona guardia e respinge con efficacia ogni tentativo elvetico di far avanzare il pallone. Il coaching staff azzurro continua ad alternare in regia Rossi e Fimiani, con Mike Gentili che corre la palla disorientando la difesa rossocrociata. Termina il primo quarto e dopo un lungo drive offensivo l’Italia aumenta il proprio vantaggio con un field goal da 35 yard di Matteo Felli: 17-0. Il primo turnover della partita arriva quando mancano meno di 7 minuti all’half time, con gli svizzeri che intercettano Rossi e regalano la palla al proprio attacco sulle 41 yard. La Svizzera sembra finalmente aver trovato una chiave di lettura anche in attacco, riuscendo ad avanzare fino alle 30 yard italiane ma non a realizzare, fallendo anche il tentativo di field goal. L’Italia torna in attacco e con una bella ricezione e una stupenda corsa di Jordan Bouah gli azzurri ritornano in red zone. Un altro lancio di Rossi su Simone Alinovi direttamente in endzone porta l’Italia sul 24 a 0 quando manca meno di un minuto alla pausa di metà partita.
Il match riprende con la Svizzera in attacco, ma un grande intercetto di Giuseppe Della Vecchia mette momentaneamente fine alle speranze di rimonta dei rossocrociati. Gli azzurri tornano a macinare yard con il running game affidato alle gambe di Mike Gentili, che varca di nuovo l’endzone svizzera per il 30 a 0, che diventa poi 31 a 0 dopo l’extra point di Felli.
Coach Davide Giuliano inizia a rimescolare un po’ le carte, mettendo in campo un po’ di giocatori fino ad ora utilizzati poco nell’economia del Blue Team ma più che valide frecce nella faretra azzurra. Ormai l’inerzia è tutta dalla parte dell’Italia che sembra in totale controllo del match, con una grande difesa che nulla ha concesso agli avversari. Il tandem Rossi-Fimiani continua, con Fimiani che corre e Rossi che mette la palla in aria, guadagnando terreno e avvicinandosi pericolosamente alla red zone. Si cambia campo per l’ultimo quarto di gioco e l’Italia è a 12 yard dalla meta ma non riesce questa volta a finalizzare, mancando anche un field goal. Il Blue Team, però, non vuole solo vincere…vuole stravincere e c’è spazio per un nuovo TD pass di Rossi su Stefano Di Tunisi che si invola intoccato fino in endzone, quando mancano 6 minuti alla fine del match. Felli calcia tra i pali: 38-0 e gli arbitri chiamano la “mercy rule”, con il cronometro che non si fermerà più. L’Italia conquista il quarto Alps Bowl ma, soprattutto, torna nel football che conta, facendoci sognare un posto sul podio del Campionato Europeo del prossimo anno.
Ph. Credits: Giulio Busi