Italia al 50esimo posto per l'uso di Internet ed innovazione digitale
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GINEVRA (SVIZZERA), 13 APRILE 2013 - Flop per l'Italia, che arriva 50esima nella classifica mondiale dei paesi che investono nella tecnologia digitale per favorire la crescita economica. L'elenco viene stilato ogni anno dal Global Information Technology Report, presentato dal World Economic Forum.[MORE]
Per l'anno 2012 a piazzarsi al primo posto è la Finlandia, che arrivò terza lo scorso anno, al secondo posto troviamo Singapore e al terzo la Svezia. Nei primi dieci posti rientrano Olanda, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca, Usa e Taiwan.
La classifica si basa su 54 parametri differenti, che vanno dalla diffusione degli smartphone nella popolazione alla diffusione del web all'integrazione tra aziende e social network, fino alla quantità di capitali investita in start up digitali e tecnologiche.
L'Italia è davvero lontana dal comprendere che ‹‹più si investe, tanto più aumentano le possibilità di arrivare al successo nell’universo digitale››, come ha dichiarato Bruno Lanvin dell’INSEAD, una delle più importanti business school a livello mondiale. Nella nostra nazione, dopo anni di diffusione rapida dell'economia digitale, è ancora presente il culural ed il digital divide, e si è piazzata in 50esima posizione su ben 144 paesi, seguita solo dalla Grecia tra le nazioni europee ma preceduta da Barbados, Panama e Giordania, paesi tutt'altro che "arretrati".
L'aspetto più preoccupante è che l'Europa è l'unico continente a presentare un forte divario di innovazione tra paesi del nord e paesi del sud, come dimostra anche la classifica che pone ai primi posti paesi nordeuropei.
Non basta investire sulla banda larga, sull'accesso alla tecnologie, ma bisogna creare migliori condizioni per le imprese e l’innovazione. Il World Economic Forum insegna che l'economia digitale può diventare una via d'uscita dalla crisi, accrescere il Pil mondiale e creare nuovi posti di lavoro.
Secondo l'ultimo rapporto, infatti, ‹‹il Pil mondiale è aumentato di 193 miliardi di dollari negli ultimi due anni creando 6 milioni di posti di lavoro. Un aumento del 10% dell’indice di digitalizzazione di un paese porta a una crescita dello 0,75% del Pil procapite, e a una diminuzione della disoccupazione dell’1,02%››.
Valentina D'Andrea