Istat: Italia secondo Paese più vecchio del mondo, cresce il numero degli italiani in fuga
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 17 MAGGIO - L’anzianità del nostro Paese, la tardività nel diventare genitori, la “fuga di cervelli” che non accenna a diminuire. I dati Istat dell’ultimo anno ci restituiscono un quadro che fa dell’Italia il secondo paese più vecchio al mondo, ma non solo. [MORE]
Per il terzo anno di fila la popolazione italiana diminuisce: 100.000 persone in meno rispetto all'anno precedente, con un'incidenza degli stranieri dell'8,4% (5,6 milioni). Nel totale siamo di meno, e siamo anche più vecchi: l'Italia è il secondo Paese più vecchio del mondo dopo il Giappone, con una stima di 168,7 anziani ogni 100 giovani. Per il nono anno consecutivo, invece, le nascite registrano una diminuzione: nel 2017 ne sono state stimate 464.000, il 2% in meno rispetto all'anno precedente, nuovo minimo storico.
L'Italia è ormai un Paese di emigrazione oltre che di immigrazione. Nel 2017 si stimano circa 153.000 cancellazioni anagrafiche per l'estero, dato in crescita dal 2007 ma in leggero calo (meno 2,6%) rispetto al 2016. Le mete principali degli italiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. Aumentano i laureati che vanno via dalla Penisola: 25.000 nel 2016, contro i 19.000 del 2013. È in crescita, però, anche il numero di cittadini stranieri che diventano italiani: nel 2016 sono oltre 201.000 le acquisizioni di cittadinanza e si stima che nel 2017 si superino le 224.000.
Infine, si diventa genitori sempre più tardi. Considerando le donne, l'età media alla nascita del primo figlio è di 31 anni nel 2016, in continuo aumento dal 1980 (quando era di 26 anni). Grandi differenze territoriali, poi, per l'aspettativa di vita in buona salute: a Bolzano è di quasi 70 anni (69,3 per gli uomini e 69,4 per le donne), a fronte di una media nazionale di 60 anni per gli uomini e 57 anni e 8 mesi per le donne. I maschi della Calabria e le femmine della Basilicata sono, invece, ai livelli più bassi, con un'aspettativa di vita in buona salute alla nascita rispettivamente di 51,7 anni e 50,6 anni.
Claudio Canzone
Fonte foto: ilfattoquotidiano.it