Istat: "In Italia frena la ripresa economica, pesa la crisi in Grecia"
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ROMA, 3 LUGLIO 2015 - "La ripresa economica prosegue, ma le informazioni provenienti dai settori produttivi indicano un’intensità più contenuta rispetto al primo trimestre". Inoltre, dall’inizio dell’anno, “non si è ancora verificata una ripresa stabile dell’economia: dall’inizio dell’anno, il livello complessivo degli occupati è rimasto sostanzialmente invariato”. Insomma, da quanto emerge dalla nota mensile diffusa oggi dall’Istat, il futuro per l’economia italiana è ancora incerto, fatto di luci e ombre.
Certo, "la ripresa economica prosegue" ma "sul quadro mac [MORE]roeconomico pesano tuttavia l'incognita relativa agli sviluppi della crisi greca" e la perdita di slancio del mercato del lavoro Usa. Tuttavia, alcuni segnali positivi, come la conferma della riduzione delle spinte deflative cui seguirebbe in autunno una moderata ripresa dei prezzi e l’incremento a giugno dell’indice che misura il clima di fiducia delle imprese italiane, “prefigurano nei prossimi mesi andamenti più favorevoli per l’economia”.
Il mercato del lavoro, infatti, "mostra i primi segnali positivi dal lato della domanda anche se non rafforzati dalle indicazioni sull'offerta di lavoro". Un miglioramento dell’evoluzione dell’occupazione nei prossimi mesi, rileva l'Istat, si osserva dal lato della domanda: il tasso di posti vacanti è cresciuto di un decimo di punto nel primo trimestre (rispetto al quarto trimestre del 2014). La variazione positiva riflette un aumento dei posti di lavoro richiesti dalle imprese e si accompagna alla stabilizzazione del tasso di disoccupazione (con una complessiva riduzione della tensione del mercato del lavoro).
L’aumento del tasso di posti vacanti, cresciuto dopo la stasi registrata nell’ultimo trimestre del 2014, ha interessato diversi comparti del settore dei servizi, tra i quali le attività finanziarie, le attività professionali scientifiche e tecniche e i servizi di informazione. Un aumento si è verificato anche nelle costruzioni ma non nell’industria in senso stretto, a riflesso di una domanda di lavoro che permane ancora debole nel settore.
Tiziano Rugi