Israele: "Condotta legittima a Gaza"; secco rifiuto palestinese, in attesa dell'inchiesta ONU
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TEL AVIV, 15 GIUGNO 2015 – Israele difende la propria condotta avuta nel corso della guerra contro Gaza nel 2014, continuando a portare avanti la convinzione di aver agito “secondo legge” e “legittimamente”; è ciò che si legge in rapporto interministeriale ufficiale, e posizione pesantemente rifiutata dai palestinesi.
Nel rapporto, stilato dai Ministeri di Giustizia e degli Affari Esteri, è anche stato specificato che i civili sono stati colpiti in maniera non intenzionale. Le Nazioni Unite avevano confermato che la maggior parte dei 2.139 palestinesi uccisi nel conflitto fossero civili, mentre le vittime nella controparte israeliana contassero 66 soldati, 6 civili e un cittadino thailandese. I risultati delle indagini di Israele relative alla condotta delle proprie forze armate, insieme a quelle di Hamas, sono stati pubblicati due settimane prima che l'Osservatorio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite rilasciasse la propria investigazione. In essa si legge: “La strategia di Hamas era quella di accentuare le ostilità nelle aree urbane, e di utilizzare aree residenziali e la presenza di civili per vantaggi sia tattici che politici”, si legge in un documento di 242 pagine.
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Gli autori ammettono che “numerosi civili sono stati colpiti durante le ostilità”, ma aggiungono anche che “Israele non ha intenzionalmente puntato sulla popolazione o su aree densamente popolate”. Secco il rifiuto dei palestinesi: “La decisione di Israele di negare di aver colpito obiettivi civili a Gaza è la logica estensione di ciò che è stato fatto nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato Ihab Bseiso, un portavoce del governo palestinese a Ramallah. Bseiso ha inoltre fatto sapere che i palestinesi accetteranno soltanto le conclusioni dell'indagine internazionale delle Nazioni Unite, che verrà pubblicata il prossimo 29 giugno.
Foto / Fonte: aljazeera.com
Dino Buonaiuto