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TEL AVIV, 29 LUGlIO - Ahed Tamimi è stata rimessa in libertà. L'adolescente, dopo aver schiaffeggiato due soldati israeliani, è diventata l'icona della resistenza palestinese contro l'occupazione israeliana.
Ha lasciato la prigione questa mattina domenica 29 luglio, dopo otto mesi di detenzione. [MORE]
“La ragazza di 17 anni e sua madre, anch'essa incarcerate a causa dell’incidente, sono state trasferite dalla prigione di Sharon in Israele alla Cisgiordania occupata, dove risiedono” ha dichiarato Assaf Librati, portavoce del carcere. Sono state scortate da soldati israeliani nel loro villaggio di Nabi Saleh. In lacrime, l'adolescente ha abbracciato i suoi familiari e sostenitori che sono venuti a salutarla.
Ahed Tamimi fu tratta in arresto il 19 dicembre 2017 all’età di 16 anni, pochi giorni dopo la pubblicazione sui social di un video diventato virale su internet.
Il filmato mostrava lei e sua cugina Nour Tamimi nel cortile della sua casa a Nabi Saleh, nell’atto di sollecitare alcuni militari israeliani poggiati vicino al muretto della propria abitazione, ad adarsene via, in risposta al loro rifiuto, le ragazze li colpivano con calci e pugni.
Provenendo da una famiglia nota per la lotta contro l'occupazione israeliana, Ahed Tamimi in precedenza, era già stata coinvolta in una serie di incidenti con soldati israeliani, le sue immagini avevano già viaggiato in tutto il mondo.
I palestinesi lodano Ahed Tamimi come esempio di coraggio di fronte agli abusi israeliani nei territori palestinesi occupati. Molti israeliani, da parte loro, la considerano invece “un esempio” di come i palestinesi incoraggiano i loro figli a odiare.
La giovane palestinese, si è vista infliggere una pena molto pesante – otto mesi di prigione – specie se comparata a quella di un soldato israeliano, condannato a solo nove mesi, per aver ucciso un assalitore palestinese ferito, che non rappresentava più alcun pericolo.
Secondo i difensori dei diritti umani, il caso Tamimi ha messo in luce le pratiche dei tribunali militari israeliani e il loro tasso di condanne molto elevato - il 99% - dei palestinesi. Poiché la Cisgiordania è un territorio occupato militarmente da Israele, i palestinesi che vivono lì sono processati da tribunali militari
"Centinaia di bambini palestinesi vengono confinati dietro le sbarre e non ricevono attenzione", ha dichiarato il direttore dell'ONG Human Rights Watch in Israele, Omar Shakir, che denuncia il "maltrattamento endemico" dei minori.
Sabato 28 luglio, la polizia di frontiera israeliana ha arrestato due citadini italiani e un palestinese che hanno dipinto un gigantesco ritratto dell’adolescente Ahed Tamimi, sul muro di separazione israeliano nella Cisgiordania di un'altezza di oltre quattro metri. Secondo un comunicato stampa della polizia israeliana, sono accusati di "danneggiare e vandalizzare il muro di sicurezza nell'area di Betlemme".
Luigi Palumbo
fonte immagine: Palestine Chronicle