Iran: corpo diplomatico britannico  lascia Teheran
Estero Trentino Alto Adige

Iran: corpo diplomatico britannico lascia Teheran

mercoledì 30 novembre, 2011

TEHERAN, 30 NOVEMBRE 2011- Dopo l'assalto avvenuto ieri pomeriggio alla sede dell'ambasciata britannica a Teheran, Londra ritira il suo corpo diplomatico dalla capitale iraniana; e mentre gli aerei con a bordo gli ambasciatori lasciano la città in direzione Dubai, dal mondo arrivano le prime reazioni all'inaspettato attacco.[MORE]

"Sconvolto e indignato" il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, di certo non tenera Hillary Clinton, che dalla Corea del Sud, dove è in visita per un meeting internazionale, ribadisce la più ferma e dura condanna americana a un'azione che è da considerarsi "un'offesa per l'intera comunità internazionale".

Un avvenimento di cui non c'è proprio niente da stupirsi, ribatte il capo della Magistratura iraniano Sadeq Larjani; quanto accaduto ieri, è frutto dell'esasperazione di una situazione che dura da decenni, e che ha visto il Regno Unito costantemente alla ricerca di un modo per dominare l'Iran.

Chiunque dovesse avere lo stesso atteggiamento ostile nei confronti del Paese, dovrà aspettarsi lo stesso trattamento toccato a Londra; relazioni congelate, ambasciatori espulsi. Per ora, intanto, c'è chi pensa a lasciare Teheran, anche senza "invito" ufficiale; è il caso della Norvegia, che dopo l'assalto di ieri sta pensando seriamente di far partire anche i suoi diplomatici.

E in parte, anche quello dell'Italia, con il Ministro degli Esteri Giulio Terzi che ha parlato della necessità di discutere con gli altri partner dell'Ue riguardo la sicurezza del corpo diplomatico presente sul posto, per decidere dell'opportunità di tenere una missione impegnata a Teheran in questi giorni turbolenti.

Sul tema di un'eventuale opzione militare, però, Terzi appare assolutamente deciso a escludere ogni soluzione di questo tipo, in linea con il collega francese Alain Juppé; in un'intervista rilasciata all'Express, infatti, anche il ministro transalpino ha parlato dei danni irreparabili che potrebbero derivare da una guerra, insistendo sulla strada delle sanzioni, dell'isolamento e dell'embargo.

Simona Peluso


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