Intimidazione a un imprenditore in Calabria: auto incendiata a Santa Maria del Cedro
Un grave episodio che scuote la comunità: indagini in corso e solidarietà dal Comune
Un nuovo episodio di intimidazione in Calabria riaccende l’attenzione sul tema della sicurezza e della legalità. A Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, l’auto aziendale di un imprenditore del territorio è stata completamente distrutta da un incendio nella notte. Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento, ma non viene esclusa la pista del dolo, dato che la stessa vettura aveva già subito danni alcune settimane fa.
A rendere nota la vicenda è stato il sindaco Ugo Vetere, che ha diffuso una nota ufficiale esprimendo la sua vicinanza alla vittima e alla famiglia.
La condanna del Sindaco Vetere: “Un atto grave che colpisce tutta la comunità”
“Esprimo la mia piena vicinanza all’imprenditore e alla sua famiglia – afferma Vetere – e condanno con assoluta fermezza ogni forma di violenza e intimidazione.”
Il primo cittadino ha sottolineato la massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, impegnate a fare piena luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile.
Secondo Vetere, episodi come questo non sono soltanto un attacco personale ma un segnale pericoloso che rischia di minare il clima civile e la convivenza pacifica della comunità:
“Purtroppo – evidenzia il sindaco – registriamo un contesto sociale sempre più teso, alimentato anche dal dibattito politico locale. Un ambiente così carico di tensioni può generare gesti che feriscono non solo un singolo cittadino ma l’intera collettività.”
Impegno per sicurezza e coesione sociale
Nonostante l’atto intimidatorio, il sindaco ribadisce la determinazione dell’Amministrazione comunale a proseguire nel percorso già avviato:
“Continuerò, insieme all’Amministrazione e al gruppo Continuità e Concretezza, a lavorare per garantire serenità, sicurezza e coesione sociale alla nostra Santa Maria del Cedro.”
Un episodio che richiede attenzione e risposte
L’incendio dell’auto rappresenta un segnale d’allarme che richiama l’importanza di un impegno comune contro ogni forma di pressione criminale. La vicenda apre nuovamente il dibattito sulla tutela degli imprenditori del territorio e sulla necessità di contrastare con decisione fenomeni di criminalità e intimidazione che rischiano di compromettere sviluppo, economia e vita civile.
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