Intestazione fittizia di beni, sequestrato patrimonio da 25 milioni a un costruttore trapanese
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TRAPANI, 17 DICEMBRE 2016 - La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha sequestrato un patrimonio del valore di circa 25 milioni di euro ad un imprenditore e costruttore trapanese di 81 anni, G.R., poichè sospettato del reato di intestazione fittizia di beni. [MORE]
Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di prevenzione di Trapani, presieduta da Angelo Pellino, che ha accolto le istanze cautelari richieste dal procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia e dal Pm Pierangelo Padova.
L'indagine è scaturita dall'elaborazione di alcune segnalazioni provenienti dagli organi di vigilanza della Banca d'Italia su alcune operazioni sospette di un istituto di credito pugliese. La Direzione Nazionale Antimafia, diretta da Franco Roberti, ha avviato le procedure per la verifica di eventuali operazioni di riciclaggio di denaro sporco, investendo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo per specifici approfondimenti, la quale ha affidato le attività investigative alla Dia di Trapani.
Secondo gli investigatori, l'imprenditore ottantunenne - già indagato in passato per associazione mafiosa poichè coinvolto in alcune ditte riconducibili al boss Vincenzo Virga, capomafia di Trapani - era riuscito a rilevare una vasta area edificabile a Trapani avvalendosi dello schermo giuridico di una società a lui stesso riconducibile e della complicità di un componente del consiglio di amministrazione dell'istituto di credito pugliese.
L'area acquisita era di proprietà di una società posta sotto sequestro perchè occultamente partecipata da proprio dal boss Virga. Su quel terreno, l'imprenditore aveva realizzato una speculazione edilizia milionaria assieme ad un altro imprenditore colluso con Cosa nostra e colpito da misura di prevenzione.
Daniele Basili
immagine da liberainformazione.org