Covid. Internet: Postale, cresce adescamento dei bambini più piccoli
Cronaca Lazio Roma

Covid. Internet: Postale, cresce adescamento dei bambini più piccoli

martedì 9 febbraio, 2021

Internet: Postale, cresce adescamento dei bambini più piccoli. In costante aumento le denunce dal 2018, complice anche pandemia
ROMA 9 FEB - Nel 2020 è stato registrato un incremento dei casi di adescamento di minori online, soprattutto per quanto riguarda la fascia d'età 0-9 anni. Nel 2018 erano 14 i casi denunciati; nel 2019 sono saliti a 26 e nel 2020 a 41.

E' uno dei dati forniti dal Servizio di Polizia Postale e Comunicazioni in occasione del Safer Internet Day e della diretta streaming di #cuoriconnessi, l'evento di Polizia e Unieuro dedicato alla lotta contro il cyberbullismo Questi numeri - viene fatto notare - riguardano unicamente le denunce e poichè molti non denunciano, il numero reale è sicuramente più alto. Secondo gli investigatori, il netto aumento del fenomeno, ai danni di una fascia di età così incredibilmente giovane, potrebbe essere stato in parte favorito dal lungo periodo di lockdown che ha determinato uno spostamento di molte attività sulla rete con un aumento della presenza dei minori on line.

Anche un fenomeno come quello della sextortion "l'estorsione sessuale conseguente ad uno scambio di immagini sessualmente esplicite", che sino a pochi anni fà riguardava principalmente adulti o comunque minori che frequentassero le scuole superiori (quindi oltre i quattordici anni), ha fatto registrare un deciso abbassamento in relazione alla fascia di età delle vittime: 14 casi nella fascia d'età 0-13 anni (a fronte dei 2 del 2019) e di questi 14 casi, quattro riguardano bambini fino a 9 anni, categoria il cui numero delle vittime fino allo scorso anno era pari a zero.

 

Se venisse introdotto un patentino per l'uso sicuro dei social e della Rete, il 55% degli adolescenti sarebbe interessato a prenderlo ed anzi uno su quattro degli intervistati lo renderebbe obbligatorio. Un'esigenza ancora più sentita nella fascia 11-13 anni, dove quasi 1 su 3 è a favore di questa soluzione.

Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca condotta per la Polizia di Stato da Generazioni Connesse - il Safer Internet Center Italiano, coordinato dal ministero dell'Istruzione - curata da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma - Cirmpa che ha visto coinvolti 2.475 adolescenti delle scuole secondarie . Per il 40,5% dei ragazzi, che hanno risposto ad un questionario, l'età giusta per iniziare ad utilizzare i social network da soli, con un proprio account, dovrebbe essere fissata a 14 anni, il 14,5% aspetterebbe anche fino ai 16 anni.

Non sono pochi, però, quelli estremamente permissivisti: il 22,5% aprirebbe infatti alle iscrizioni già a partire dagli 11 anni. Molti meno i rigorosi, visto che appena il 4,5% impedirebbe l'accesso autonomo prima dei 18 anni. Il resto del campione si distribuisce su opzioni diverse, con qualcuno (3,9%) che arriva anche a ritenere che non ci sia un'età giusta.

Nella fascia d'età 14-17 anni, quasi la metà precluderebbe l'accesso ai social ai loro coetanei immediatamente più piccoli. Per il 59% il limite andrebbe messo soprattutto perché i più piccoli spesso non pensano alle conseguenze delle loro azioni, specie in un mondo come quello digitale Quanto ai consigli suggeriti direttamente dagli utenti alle piattaforme social per controllare l'identità di chi accede: per 1 su 5 basterebbero solo delle raccomandazioni. Per gli altri servirebbero ben altro tipo di verifiche, come il controllo del documento di identità (1 su 3), sistemi di identità digitale certificata (1 su 3) o di intelligenza artificiale per riconoscere l'età dell'utilizzatore (1 su 4), oppure lo stesso patentino (1 su 5).


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