Infrastrutture: Pizzarotti, un mld speso puo' generare 15 mila posti
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PARMA, 1 DICEMBRE - "In Europa mentre da noi continuano a calare gli investimenti, puntano alla crescita con infrastrutture, scuole, ospedali. Da noi ci sono contratti firmati nel 2014 che dopo quattro anni ancora non sono avviati ed altri che hanno tempi molto piu' dilatati". In una intervista al Corriere della Sera, Michele Pizzarotti, presidente del comitato grandi infrastrutture strategiche dell'Ance, l'associazione dei costruttori, spiega il perche' di tempi tanto lunghi: "Le opere seguono spesso un percorso di questo tipo: il Cipe approva ogni genere di progettazione e di contratto senza dedicarsi, come dovrebbe, alla sola programmazione; poi i ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture devono emettere un decreto interministeriale, infine c'e' la Corte dei Conti che spesso per dei rilievi rinvia gli atti ai ministeri stessi e l'iter riparte. Abbiamo gare bandite dieci anni fa che ancora non sono state affidate. Sono 270 le opere che potrebbero partire, con 21 miliardi bloccati dove ogni miliardo puo' generare 15 mila posti di lavoro con l'indotto. Non e' possibile che per opere da 100 milioni di euro il tempo di realizzazione sia di 15 anni".
I troppi ricorsi ai Tar? "Si stimano in circa il 3% le opere che ritardano" per questo motivo. E la corruzione? "Uno studio dell'Universita' di Tor Vergata dice che sul 13% di lavori pesa la corruzione, mentre la burocrazia grava per l'87%". Quanto all'Anac, conclude Pizzarotti, "dovrebbe avere fondamentali compiti di controllo ma non un ruolo da regolatore. Il codice degli appalti, che andrebbe corretto in molti punti, ancora non definisce e qualifica le stazioni appaltanti. Prevedeva 60 adempimenti, non siamo neppure a meta'. Si chiedono ogni volta i supercommissari con poteri speciali mentre sarebbe bene creare, una volta per tutte, un percorso ben programmato e a lungo termine per la realizzazione delle infrastrutture".
Fonte immagine (Gazzetta di Parma)