Indipendentisti duosiciliani arrestati: 'Non ci sentiamo cittadini italiani'
Cronaca Campania

Indipendentisti duosiciliani arrestati: 'Non ci sentiamo cittadini italiani'

venerdì 24 ottobre, 2014

 NAPOLI, 24 OTTOBRE 2014 - E' di due giorni fa la notizia, che ha fatto il giro del web ma che poco risalto ha avuto sui media nazionali, dell'arresto di due attivisti indipendentisti duosiciliani per vilipendio alla nazione italiana.

Ferdinando Ambrosio e Nicola Terlizzi, come riportano numerosi siti e pagine Facebook, avrebbero esposto, durante la commemorazione della Corsa Storica dei Bersaglieri a Pizzofalcone (Napoli), la bandiera del Regno delle Due Sicilie, stato pre-unitario che governava la parte meridionale della penisola italiana prima dell'annessione al nuovo Regno d'Italia.
Oggi sulla pagina Facebook 'Briganti', che si prefigge lo scopo di riscoprire realtà storiche che sarebbero state volutamente distorte sull'unità d'Italia, e su quella di 'Unione Mediterranea', il movimento meridionalista fondato dal noto giornalista de 'Il Mattino' Marco Esposito, sono state riportate le precisazioni di uno dei due arrestati, Nicola Terlizzi.

[MORE]Terlizzi ha dichiarato, contattato telefonicamente da 'identitainsorgenti.com', di aver avuto accesso alla caserma dove si svolgeva la manifestazione dei bersaglieri, regolarmente. 'Nella parte finale della manifestazione, abbiamo effettivamente mostrato la bandiera Duosiciliana. In realtà la denuncia riguarda il vilipendio alla nazione anche se paradossalmente siamo stati denunciati per aver arbitrariamente varcato l'accesso di un sito militare'.
Nonostante non esista, nella Costituzione Italiana e nell'ordinamento giuridico repubblicano, una norma che vieti di esporre bandiere di uno stato pre-unitario, la bandiera, come conferma lo stesso Terlizzi, 'è stata trattenuta come corpo del reato'. Esiste, però, l'art. 291 del c.p. riguardante il 'vilipendio alla nazione', norma per cui chiunque pubblicamente manifesta disprezzo e dileggio verso la nazione italiana può essere denunciato, come Terlizzi e Ambrosio. Inoltre ai due, è perciò contestato il reato dell'art. 682 del c.p., per ingresso arbitrario in luoghi ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato. Ambedue gli indipendentisti, al momento della stesura del verbale, hanno voluto rendere una dichiarazione spontanea sicuramente forte e significativa: 'io non mi riconosco come cittadino italiano'.

Aldilà della valenza giuridica dell'accaduto, fa molto clamore proprio la dichiarazione spontanea, sintomo di un grande distaccamento dal sentimento d'appartenenza verso lo Stato italiano. Non è una novità, infatti, che proprio nel Sud Italia si stia sviluppando una forte presa di coscienza verso una rilettura della storia dell'unificazione d'Italia vista, ormai da numerosi gruppi, non proprio come vera unità ma come una conquista piemontese subìta dal Regno borbonico, a mò di colonizazzione. La riscoperta di identità, cultura e tradizione di un Regno fiorente come quello che aveva Napoli come capitale, legato ad una questione meridionale che da troppo tempo, colpevolmente, si potrae irrisolta e che rende sempre più il meridione d'Italia terra di sofferenza, porta sempre più a gesti come quelli di Ambrosio e Terlizzi, che dovrebbero far riflettere chi governa il sistema-Italia: perchè Nando e Nicola non si sentono italiani? 

Salvatore Remorgida


Autore
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