"Indignati del sud: lo sdegno e la solidarietà corrono sul web"
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REGGIO CALABRIA 25 NOV. 2011 - L'indignazione corre su internet ormai da diverse ore, un'indignazione diversa da quella che prende di mira la bce o la finanza globale, non arriva dalla
"puerta del sol" di Madrid. Essa vorrebbe esplodere, materializzarsi,
alimentata dalla scarsa attenzione dei media per l'ennesima catastrofe che ha
flagellato il sud di questa nazione. [MORE]
La piazza virtuale non ha perdonato questa
volta, e si è trasformata in vettore diretto di testimonianze, video, racconti,
foto che testimoniano i soprusi da parte della natura e dello Stato, di cui
siamo stati vittime nei giorni trascorsi. Esplode un vivo risentimento per una
situazione che rischiava di trasformarsi in assuefazione , soprattutto perchè
negli anni precedenti non siamo stati equipaggiati della più semplice e
intelligente arma : la prevenzione.
Ripensare al nostro stile di vita nell’approccio urbanistico con la natura è
essenziale per prevedere nuovi possibili disastri: la pioggia continuerà a
cadere forte anche in futuro.
I calabresi sono come la loro terra, combattuti, sofferti e sofferenti per i
problemi da cui sono da secoli afflitti
La Calabria è un dipinto in movimento, aspra e salmastra come solo un luogo
racchiuso tra due mari può essere, lussureggiante sull'Aspromonte, innevata
sulla Sila, rovente durante la canicola estiva su tutte le sue belle spiagge.
.Anche Natalino Zicchinella era così, un lavoratore padre di due figli, morto
il 21 novembre 2011. Natalino è stato l'ennesima vittima delle alluvioni che
stanno scuotendo la penisola, travolto da un muro di sostegno crollato per la
pioggia a Catanzaro . La morte di Natalino è stata quasi del tutto ignorata dai
media nazionali, come è stata ignorata la situazione di estrema emergenza del
catanzarese.
Tutto ciò che è pervenuto agli occhi della gente è la foto di un treno
deragliato, drammatica si ma non emblematica. Serve un vero e proprio servizio
di informazione, quel tam tam mediatico che può portare alla presa di coscienza
e alla solidarietà.
Tutto questo per la Calabria non è consequenziale, i calabresi devono sempre
chiedere ciò che in realtà è dovuto, in questo caso attenzione e aiuto.
Nasce così l'esigenza di denunciare questo silenzio attraverso i social
network. Gli “Indignati del Sud” sono tutti coloro che non stanno inermi a
guardare ma denunciano a gran voce la negligenza che quotidianamente ogni
cittadino del sud d'Italia è costretto a subire. Non esistono alluvioni di
seria A e alluvioni di serie B, ma sembra che la pioggia del meridione faccia
meno rumore delle altre; scrive Elisabetta: “La Calabria viene sempre dopo,
sempre dopo...”;
Luigi: “Smettiamola di dire speriamo o confidiamo nell'aiuto
di Dio, è ora di scendere in piazza!”; tanti scrivono invece: “Non ho parole”.
Di parole invece ne hanno tante questi ragazzi, questi studenti, questi
lavoratori, questi pensionati che vorrebbero sentirsi davvero cittadini
d'Italia. Le loro voci si uniscono a quella di Corrado Alvaro che affermava: “I
calabresi mettono il loro patriottismo nelle cose più semplici, come la bontà
dei loro frutti e dei loro vini. Amore disperato del loro paese, di cui
riconoscono la vita cruda, che hanno fuggito, ma che in loro è rimasta allo
stato di ricordo e di leggenda dell'infanzia.”
Patriottici, semplici, innamorati: così sono i calabresi e per questo non
devono essere ignorati.
INDIGNATI DEL SUD
(notizia segnalata da Don Gaudioso (Indignati del sud) Mercuri)