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ROMA, 20 SETTEMBRE 2011 - «In ordine al reato di estorsione, la competenza e' dell'autorita' giudiziaria di Roma» Così scrive il Gip presso il Tribunale di Napoli Amelia Primavera sulla scarcerazione richiesta dai legali di Gianpaolo Tarantini, accusato di estorsione ai danni del presidente del consiglio.[MORE]
In questa vicenda il premier è considerato vittima di un'estorsione da circa 750mila euro per mettere a tacere il traffico di prostitute ed escort del sexy-gate nostrano. Berlusconi non nega di aver consegnato diverse somme in contanti, ma sottolinea che tali versamenti erano da lui ritenuti un aiuto nei confronti di una famiglia in difficoltà economiche.
Comunque dalla memoria del presidente del consiglio consegnata ai magistrati di Napoli e dalle dichiarazioni della sua segretaria Marinella Brambilla risulta che è Roma la sede delle transazioni economiche sotto inchiesta, i soldi sono arrivati all’editore di Avanti Valter Lavitola, presunto complice dell’estorsione, attraverso un uomo di fiducia a Palazzo Grazioli
Si dichiara soddisfatto Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi, sia per il trasferimento della competenza al Tribunale di Roma, già richiesta precedentemente dal suo ufficio, sia per la riconosciuta attendibilità delle dichiarazioni del premier contenute nella memoria.
Prosegue intanto l’inchiesta sul procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, avviata in seguito a delle anomalie riscontrate dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione di Tarantini e Lavitola e sul giro di escort pugliese. La Procura della Repubblica di Lecce contesta tre ipotesi di accusa a carico del procuratore capo: abuso d’ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata nei confronti del pm Giuseppe Scelsi, ex titolare dell’inchiesta sulle escort.
Andrea Portieri