Trent'anni dall'incendio del cinema Statuto, le iniziative del Comune di Torino per ricordare
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TORINO, 09 FEBBRAIO 2013 - Trent'anni fa morivano sessantaquattro persone durante un incendio scoppiato nel cinema Statuto di Torino. Era il 13 Febbraio del 1983, quando nella sala di Via Cibrario, poco prima delle ore 18.00 una fiamma improvvisa, causata da un corto circuito, incendiò la tenda tra il corridoio d'accesso e la platea.
Da lì, l'incendio divampò e bruciò le poltrone delle ultime file, rendendo così inagibile una delle vie di fuga. Erano presenti circa cento persone che attendevano la proiezione del film "La capra" con Gérard Depardieu. Meno della metà dei presenti riuscì a salvarsi, alcuni di loro riuscendo a superare le poltrone infuocate.
Gli spettatori della platea si scaraventarono verso le uscite d'emergenza, ma solamente una si aprì, le altre erano chiuse. Dalla biglietteria e dall'esterno del cinema si potevano sentire le urla delle persone intrappolate in sala, ma il proprietario, Raimondo Capella, cercò di evitare il panico collettivo e non fece interrompere la proiezione del film.[MORE]
L'illuminazione principale saltò e non vennero accese le luci collegate all'interruttore supplementare d'emergenza, mentre coloro che occupavano i posti in galleria non capirono immediatamente l'entità del pericolo, se ne resero conto solamente quando il fumo la ricoprì completamente. Alcuni tentarono di fuggire da quell'area del cinema tramite l'uscita situata sul lato sinistro, ma nessuno è riuscito a raggiungerlo e solo in galleria si sono contati quasi quaranta morti, di cui alcuni ancora seduti in poltrona, deceduti per via del fumo tossico.
Il cinema Statuto è stato una "camera a gas" che viene considerata la più grande strage avvenuta a Torino dal dopoguerra. I sopravvissuti hanno raccontato l'orrore di quei momenti specificando di aver udito, poco prima del divamparsi dell'incendio, un "suono tonfo", simile a quello dell''accensione di una stufa.
Raimondo Capella, in qualità di proprietario, venne condannato ad otto anni di reclusione in primo grado ed a due anni in secondo grado. Ebbe l'obbligo di risarcire i familiari delle vittime per 3 Miliardi di Lire ed i suoi beni vennero posti sotto sequestro. A distanza di tempo ha dichiarato: «Ho sempre ripetuto che allo Statuto sono morto anch'io, per me è così. Ma non volevo mettermi sullo stesso piano delle vittime. Il mio dolore non vale quello dei familiari, lo so bene. Eppure tutti i sessantaquattro morti sono qui, ogni singolo giorno, ogni notte, sempre».
Il Comune di Torino ha scelto di ricordare le sessantaquattro vittime con una serie di appuntamenti fissati per il 13 Febbraio 2013. In mattinata verranno depositate, a partire dalle ore 9.00, corone per le vittime sia presso il Cimitero Monumentale che al Cimietro Parco. Alle ore 11.00 seguirà la commemorazione alla quale presenzierà anche il sindaco Piero Fassino ed alle 18.00 vi sarà una messa presso il Santuario della Consolata.
Alle ore 20.30, al cinema Massimo di Via Verdi, verrà proiettato il documentario "Sale per la Capra" (realizzato nel 2012 da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco), che racconta il tragico incendio ricostruendo i fatti. A seguito vi sarà la presentazione del libro "Statuto-La memoria perduta", di Patrizia Durante e Gabriele Galvagno.
Nel volantino informativo, diffuso dal Comune di Torino, vengono segnalati tutti gli eventi commemorativi e, sulla destra, vengono elencati i nomi e le età (dai 7 ai 55 anni) di tutte le sessantaquattro vittime, affinchè vengano ricordate nel modo più decoroso possibile.
E' consigliabile visionare il foglio informativo qualora si desiderasse prendere parte alle iniziative, poichè è richiesta la conferma della partecipazione per quanto riguarda la commemorazione in Sala Rossa e per prendere parte alla cerimonia al Cimitero Monumentale. E' inoltre disponibile una navetta per facilitare i trasporti. Il volantino è disponibile sul sito web del Comune di Torino (cliccando qui).
(Foto da arcoiris.tv - Si avvisano i lettori che nella fotogallery sono presenti immagini forti)
Alessia Malachiti