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TARANTO, 04 GIUGNO 2013 – «Abbiamo deciso di convocare il Governo per la messa a punto di un decreto che prevede il commissariamento temporaneo dell'Ilva», è questa la soluzione studiata dal governo e annunciata dal ministro per lo sviluppo economico Flavio Zanonato questa mattina - al momento di entrare alla Camera – al fine di salvare la più importante fabbrica dell'acciaio del nostro Paese.
Così, Zanonato anticipa quello che si presenta come un decreto "salva Ilva" bis. «l decreto, che 'e' ormai definito, verrà adottato nel primo pomeriggio e prevede la sospensione dei poteri degli organi societari e la nomina del commissario. Al termine di questa fase di gestione eccezionale e straordinaria potranno essere ricostituiti gli ordinari organi di amministrazione restituendo alla proprietà i suoi poteri», ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, precisando che: «Dalle decisioni che vengono prese sull'Ilva, dipende il futuro della siderurgia italiana e più in generale la credibilità del nostro Paese». [MORE]
Zanonato, riferendo alla Camera ha sottolineato: «Siamo consapevoli che il risanamento non può essere condotto con la necessaria convinzione da chi ha determinato l'allarme ambientale di cui stiamo discutendo e che mette a rischio tante persone». Poi, il ministro snocciola in dati relativi ad un'eventuale chiusura dell'Ilva di Taranto, che «avrebbe un impatto economico negativo per 8 miliardi di euro annui. Tuttavia, gli investimenti pur realizzati in questi anni non sono stati sufficienti a riequilibrare il rapporto tra produzione, salute e ambiente, visto che molte disposizioni totalmente o parzialmente disattese dall'azienda».
In merito allo stato d’animo degli abitanti della zona, Zanonato ha sostenuto che «sono cresciute le legittime preoccupazioni dei cittadini, con i rischi derivanti per lo sviluppo del Paese da un sentimento antindustriale. La questione, quindi, va affrontata con la consapevolezza che l'azienda rappresenta per il territorio e per l'economia nazionale, visto che il polo di Taranto è uno dei principali in Europa e occupa 12mila addetti diretti con indotto integrato verticalmente che porta l'occupazione diretta a oltre 15mila unità più 9.200 unità legate all'indotto».
Evidenzia il ministro: «La chiusura, quindi, avrebbe conseguenze gravi: l'impatto economico di 8 miliardi è la risultante di circa sei miliardi relativi alla crescita delle importazioni, 1,2 miliardi per il sostegno al reddito e i minori introiti per l'amministrazione pubblica e circa 500 milioni in termini di minore capacità di spesa per il territorio direttamente interessato».
Nonostante ciò, Zanonato avverte: «L'importanza strategica, però, non può far venire meno gli obblighi di tutela ambientale. Il governo, pertanto, tende ad adottare tutte le operazioni utili a salvare l'ambiente nella consapevolezza che l'interruzione della produzione peggiorerebbe la situazione rendendo impossibile la bonifica dei siti inquinati. C'é insomma l'esigenza di assicurare la continuità del processo produttivo e gli interventi bonifica ambientale, perché"il governo è convinto che la prosecuzione dell'attività industriale rappresenti la condizione preliminare e necessaria per la realizzazione degli investimenti necessari per l'ambiente».
BOZZA DL - Nello specifico, secondo quanto riportato dall’Ansa, nella bozza del decreto sull’Ilva – che dovrà essere approvata in consiglio dei ministri - il commissariamento avrà «durata massima di 36 mesi». Inoltre, il dl sancisce che il commissario «può avvalersi di due subcommissari». Il ministro dell'ambiente provvederà alla nomina di un comitato di 5 esperti, il quale - entro 60 giorni dalla nomina - avrà il compito di predisporre e proporre al Ministro «il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti».
(fonte: Ansa)
Rosy Merola