ILVA Taranto: Morire di "Cancro" o di "Fame"
Cronaca Puglia

ILVA Taranto: Morire di "Cancro" o di "Fame"

venerdì 27 luglio, 2012

Taranto, 27 luglio 2012 - Sempre garantito (finora) l’ inquinamento dell’ ambiente: del mare (scarico delle acque di raffreddamento), del terreno (accumulo delle scorie), dell’ aria (emissione di polveri sottili e gas vari). A Taranto la “scia chimica” prodotta dall’ Ilva “… deturpa ed imbratta” (da una sentenza del Tribunale) i confinanti quartieri residenziali (Tamburi, migliaia di abitanti).

L'assemblea dei lavoratori svoltasi stamani dinanzi allo stabilimento dell'Ilva ha confermato lo sciopero a oltranza con presidi in tutta la citta' per tenere alta l'attenzione. Lo ha ribadito il segretario generale dei metalmeccanici Cgil di Puglia e di Taranto Donato Stefanelli sottolineando che lo scopo di creare "tutte le condizioni, anche dal punto di vista normativo, e quindi anche con interventi immediati del governo, per consentire il riesame dell'ordinanza di sequestro".

"Noi non chiediamo la lesione dei poteri della magistratura - ha aggiunto - non condividiamo quello che hanno fatto ma non ci permettiamo di invadere le loro prerogative, pero' serve un provvedimento di urgenza che consenta a tutte le parti e a chi ne ha la competenza di esaminare adesso la situazione affinche' le attivita' possano continuare; se non accade questo c'e' da temere il peggio". [MORE]

Si prospetta una giornata campale a Taranto praticamente bloccata dalla protesta degli operai ovviamente preoccupati sugli effetti occupazionali del provvedimento di sequestro di alcune aree produttive dell'Ilva disposto ieri dal gip Patrizia Todisco nell'ambito dell'inchiesta su inquinamento ambientale che ha portato anche agli arresti domiciliari di otto fra dirigenti e tecnici del gruppo siderurgico. Attualmente sono bloccate le statali 100, per Bari, e 106 per Reggio calabria, un presidio e' segnalato sulla superstrada che Taranto va verso Grottaglie e Brindisi, all'altezza dello svincolo per Statte a ridosso dell'area industriale.

A quanto sembra l'intenzione dei lavoratori, che stamani hanno tenuto un'assemblea dinanzi alla portineria Ilva, e' quella di affluire verso la citta' e quindi di bloccare il ponte girevole come e' avvenuto ieri per diverse ore e la statale che da Taranto e porta a a S.Giorgio Jonico e Lecce. In mattinata e' prevista una conferenza stampa del procuratore Francesco Sebastio nella sede del comando provinciale dei carabinieri.

L'assemblea dei lavoratori di stamani e' stata particolarmente affollata e gli operai dell'Ilva hanno ribadito tutta la loro preoccupazione sul futuro occupazionale. "La ferma e il blocco delle lavorazioni di una serie cosi' diffusa di impianti del siderurgico - hanno detto - significa il vero e proprio declino dello stabilimento, la sua fermata produttiva e non c'e' nessuna che questo personale possa essere ricollocato negli altri settori del siderurgico".

MINISTO CLINI, NE PARLEREMO OGGI IN CDM
Nel Consiglio dei ministri di oggi parleremo del caso dell'Ilva di Taranto. Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a Radio Anch'io. "E' all'ordine del giorno", ha detto. "Ci sara' uno scambio di informazioni", ha aggiunto Clini, "e illustrero' il protocollo sottoscritto ieri". Il ministro spieghera' la necessita' di "sostenere la continuazione del programma di risanamento ambientale degli impianti di Taranto".

SEQUESTRATI IMPIANTI ILVA,5000 OPERAI BLOCCANO TARANTO
Ieri sono stati messi i sigilli a sei reparti a caldo dell'acciaieria Ilva. La decisione e' stata presa dal gip presso il Tribunale di Taranto Patrizia Todisco, che nell'ordinanza ha disposto anche otto provvedimenti di arresti domiciliari. In particolare, il sequestro e blocco delle lavorazioni in alcune aree del siderurgico Ilva di Taranto riguardano parchi minerari, cockeria, agglomerati, altoforni, acciaieria e gestione di rottami ferrosi. L'ordinanza e' stata emessa nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento dell'Ilva coordinata dalla Procura tarantina.

Immediata la protesta dei cinquemila operai, con un corteo aperto da uno striscione dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil (Fiom,Fim e Uilm) che si e' riversato nel centro di Taranto. Immediata anche la replica dei sindacati. In una nota congiunta i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno affermato che la "drammatica" situazione occupazionale dell'Ilva di Taranto, che rischia di compromettere anche i siti di Genova e Novi Ligure, "e' oggetto di grande preoccupazione per tutto il sindacato italiano".

Il protocollo sottoscritto oggi da Governo, Regione ed Enti Locali "e' un atto importante che segna la volonta' di impegnare risorse pubbliche per la bonifica e il riassetto del territorio sull'intera area tarantina".
Lo dichiarano anticipando l'attuazione di "tutte le iniziative utili" a difesa del lavoro.

Anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e' intervenuto sulla vicenda: "Credo che in queste ore l'Italia intera debba stringersi con affetto intorno a chi vive con grande apprensione, persino direi con disperazione, il rischio di perdere il proprio posto di lavoro". Dal mondo politico, unanime l'appello a salvaguardare i posti di lavoro dello stabilimento. Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani "non puo' essere che un insediamento cosi' importante per l'industria italiana, per l'economia della Puglia e per la vita di 20mila famiglie di lavoratori alle quali va tutta la mia solidarieta', non possa essere preservato nel pieno rispetto delle compatibilita' ambientali".

(Agi)


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