Il valore della vita? Dipende dalla nazionalità. A Torino i giudici la pensano così
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Torino, 28 AGOSTO 2011 Il Tribunale di Torino ha di recente stabilito che per il risarcimento da attribuire ai familiari di un operaio albanese deceduto sul lavoro, va liquidato un importo dieci volte inferiore a quello che sarebbe spettato ad un italiano.[MORE]
Il giudice in questione ha seguito un suo particolare ragionamento, ovvero che un risarcimento con valori “italiani” farebbe conseguire ai congiunti della persona deceduta (non residenti in Italia, ma in Albania) un ingiustificato arricchimento.
Ciò, in quanto l’economia albanese è molto meno sviluppata della nostra e quindi il costo della vita è decisamente più basso.
Il ragionamento potrebbe apparire coerente sotto l’aspetto logico, ma a ben vedere lascia qualche perplessità dal punto di vista morale e giuridico.
Ed infatti, critiche sono state mosse alla sentenza da esponenti del mondo politico e lavorativo. Viene in particolare paventato il rischio che questo tipo di decisione ( che trae spunto da un’isolata e più limitata pronuncia della Cassazione di tempo fa) potrebbe in futuro indirettamente invogliare gli imprenditori ad assumere lavoratori provenienti da aree economicamente svantaggiate, al fine di bypassare risarcimenti più onerosi.
Resta da vedere se questo precedente giurisprudenziale sarà ripreso da altri giudici per la decisione di cause analoghe.
Raffaele Basile