Il Rettore di Santa Croce trascina in Tribunale il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il Pdl appoggia
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FIRENZE, 14 NOVEMBRE 2011- Si conoscerà tra pochi giorni il contenuto della sentenza che il giudice civile del Tribunale di Firenze, Luciana Breggia, pronuncerà nella controversia che oppone il Rettore dell’arcinota Basilica francescana di Santa Croce, Antonio Di Marcantonio, al Comune del capoluogo toscano, convenuto in causa nella persona del suo Sindaco Matteo Renzi, meglio noto come “ Il Rottamatore”.[MORE]
Il Frate fiorentino, che è pure Ministro provinciale dell’Ordine dei Minori conventuali, accusa il popolare primo cittadino della “ Città del Giglio” di aver concesso lo scorso Giovedì Santo, nel mese di Aprile, la Piazza antistante quella che è universalmente nota come la Basilica “ Famedio degli Italiani illustri” a Mtv, di proprietà di Antonio Campo Dall’Orto amico di Renzi e sua spalla alla recente manifestazione denominata Big Bang alla Leopolda, per l’organizzazione dei “ Trl Awards”.
Durante il concerto si sarebbero superati notevolmente i limiti sonori massimi ammessi in Piazza Santa Croce dal Piano acustico cittadino. Lo stesso si sarebbe verificato a Settembre quando in Piazza si esibì George Michael. “ Non mi aspettavo un oltraggio del genere alla sacralità del luogo da parte di Matteo Renzi, un politico che tra l’altro si professa cattolico” fu allora la stizzita accusa lanciata dal Rettore di Santa Croce che, spalleggiato dai commercianti e dai residenti della Piazza, adì alle carte bollate e tosto trascinò il giovane “ Rottamatore” targato Pd in Tribunale. Renzi a sua volta reagì furiosamente con una pepata lettera inviata alla Curia generalizia dei Frati minori conventuali a Roma che non replicò.
“ Da Sindaco dico che Firenze accoglierà sempre eventi culturali, anche quelli dedicati ai più giovani. Osservo poi che se alcuni frati provassero a parlare un po’ più di Gesù Cristo ed a fare un po’ meno polemica con il Sindaco forse avremmo un po’ più cristiani in città”, dettò poi ad un attenta cronista del Corriere della Sera. Per dovere di cronaca, è bene sottolineare come la manifestazione, inizialmente prevista per il Giovedì Santo, fu anticipata, proprio a seguito di un intervento di Renzi, alla sera precedente proprio per non interferire con le funzioni religiose di quel giorno. La protesta anti- Renzi scatenata da Frate Antonio Di Marcantonio, manco a dirlo, è stata immediatamente appoggiata dal Pdl toscano il quale, per bocca del deputato Gabriele Toccafondi, ha sottolineato come “…a Firenze ci sia libertà di pensiero e quindi Renzi si adegui ed accetti le critiche”.
Dai tempi del Rinascimento, comunque, Piazza Santa Croce, insieme a Piazza di Santa Maria Novella, è la sede degli appuntamenti ludici cittadini pur se il Rettore di Santa Croce osserva, erratamente, come essa preesistesse al libero Comune di Firenze. Data la sua ampiezza fu scelta come teatro delle prime partite di Calcio fiorentino, oggi chiamato “ Calcio in costume”, insieme a Piazza Santo Spirito nei quartieri d’Oltrarno. Qui si svolgevano, per esempio, le grandi e pantagrueliche feste di carnevale. Matteo Renzi ed il suo assessore alla cultura Giuliano Da Empoli, che di Firenze non è, intendono, ora, riportare la Piazza agli antichi fasti e rivitalizzare non solo Piazza Santa Croce ma pure le altre del celeberrimo centro storico fiorentino come Piazza Santa Croce o Piazza della Nunziata.
E’ però nei decenni passati profondamente cambiata la composizione sociale dei residenti all’interno delle antiche mura medicee, ora rimpiazzate dai Viali di Circonvallazione, e i popolani che sino all’alluvione del 1966 vi risiedevano, oggi, notevolmente invecchiati, abitano quartieri periferici che si chiamano Le Stagge o Novoli o La Nave di Rovezzano. Nei rioni centrali ed Oltrarno ormai è più probabile ascoltare una conversazione in lingua inglese tra due borghesi in carriera che prendono il te piuttosto che gustare, la mattina presto, un bombolone al caffé sottocasa insieme agli operai ed agli studenti che vanno a scuola.
Di pari passo è, dunque, venuto meno l’appeal per certe chiassose manifestazioni popolari, ora in zona vissute con fastidio. E’ però certo che un centro storico, concepito solamente come un museo asettico, patrimonio dell’Umanità non gioverebbe ne all’immagine di Firenze ne a quella dell’Italia intera considerato che il capoluogo toscano è tra le maggiori città d’arte del Paese. In questo la battaglia di Renzi per restituire la città anche ai fiorentini è molto apprezzata dai molti suoi elettori. A giorni, con la sentenza del Tribunale civile del capoluogo toscano, scopriremo chi ha ragione e quale delle due visioni sulla Firenze storica prevarrà..
Sergio Bagnoli