Il presidente Mattarella dà alle parti tempo fino a martedì per trovare una coalizione (Video)
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ROMA, 22 AGOSTO - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da mercoledì ha tenuto un primo giro di consultazioni con i leader dei vari partiti politici per formare un nuovo governo di coalizione. Ha annunciato oggi giovedì, 20 agosto che: “Servono decisioni chiare in tempi brevi”.
Il capo dello Stato, al termine del primo giro di consultazioni, ha reso noto che accorderà altri quattro giorni alle forze politiche fino a martedì 27 agosto, quando darà via al secondo giro di consultazioni. “Alcune forze politiche mi hanno riferito di aver avviato interlocuzioni e mi hanno chiesto di sviluppare un confronto e verifiche. Ho il dovere di non precludere la volontà maggioritaria del Parlamento così come è avvenuto un anno addietro. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite. Martedì si terranno nuove consultazioni”, ha avvertito inoltre che, darebbe il via libera solo a un esecutivo “in grado di ottenere la fiducia” del parlamento, con una solida maggioranza, “attorno a un programma specifico di governo”. Perché l'Italia è "un grande paese" che deve affrontare molte sfide: "l'inizio di nuove istituzioni europee" e "un'incerta situazione politica ed economica internazionale". In caso contrario, ha ribadito il presidente della Repubblica che, non ci sarebbe alternativa a un immediato ritorno alle urne, una prospettiva che lo preoccupa perché il voto sarebbe caduto nel mezzo dell’elaborazione del bilancio 2020 della terza economia della zona euro, in debito e in mancanza di crescita.
È stata aperta ufficialmente quindi la trattativa tra M5s e Pd per verificare se concorrono reali posssibilità di creare una nuova duratura maggioranza.
Il leader dell'M5S Luigi Di Maio, che guiderà i negoziati per il suo partito, ha fissato 10 punti imperativi per una nuova "maggioranza al servizio dei cittadini".
Innanzitutto, la riduzione del numero di parlamentari (a 600 contro 950, un record in Europa), che è in attesa di essere adottato in ultima lettura dal Parlamento. Un'altra affermazione: "un bilancio equo", con l'introduzione del salario minimo, nonché sostegno alle famiglie, riduzioni fiscali per le imprese e un piano di investimenti per il sud.
Il capo del PD Nicola Zingaretti ha affermato che le proposte di Di Maio e del PD "creano un quadro che certamente consente di iniziare a lavorare".
Di Maio, ha di conseguenza chiuso la porta a una riconciliazione con il suo ex alleato Matteo Salvini, criticandone i "capricci estivi", riguardo l'improvviso annuncio dell'8 agosto ultimo scorso da parte del leader della Lega per la"rottura unilaterale" della loro alleanza.
Nei suoi 10 punti, il Vice Primo Ministro uscente non ha menzionato l'Europa, mentre il PD gli ha chiesto "una conferma della vocazione europea dell’Italia", tra le cinque condizioni "non negoziabili".
Le altre quattro condizioni poste dal PD riguardano la "centralità del Parlamento", una crescita rispettosa dell'ambiente, un cambiamento radicale nella gestione della migrazione e uno spostamento economico verso una maggiore ridistribuzione e investimenti.
Se emergerà una maggioranza PD-M5S, essa richiederà anche una personalità per guidare il governo. Un nome avrebbe il favore del presidente, quello di Marta Cartabia, 56 anni, vicina a “Comunione e liberazione”, vicepresidente della Corte costituzionale, profilo di persona nettamente super partes e apertamente filo-europeo. Sarebbe la prima volta per l'Italia, che non è mai stata guidata da una donna.
Luigi Palumbo