Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Il mondo è purtroppo spesso attraversato dal disordine in ogni sua piccola o grande articolazione. L’uomo facilmente consegna il suo cuore al male che è l’espressione più alta della falsità delle falsità, contribuendo in modo diretto o indiretto a rendere naturale ciò che in realtà rema contro natura. Un caos che si estende a macchia d’olio attraverso relazioni apparentemente innocue, ma in profondità prive di quell’argine di sicurezza che solo la sapienza divina può fornire. Non è comunque fuori luogo parlare oggi del male se lo si fa non per invocarlo, ma per far comprendere ad ognuno come da esso provenga il disordine eterno, in contrasto con l’ordine perfetto di Dio. Ignorare il valore perpetuo della Parola, verità che precede l’azione terrena, conduce l’essere umano a cadere nella trappola quotidiana dell’immoralità.[MORE]
Quest’ultima indirizza l’uomo ad essere convinto della sua piena autonomia nel decidere cosa sia il bene o il male, distaccandosi completamente da Dio. Un comportamento ormai riscontrabile nei vari livelli della società odierna, che spinge la persona a considerarsi principio e fine di un equilibrio cosmico ad essa ascritto. Risultato? L’antropologia e la filosofia si sostituiscono alle sacre scritture fino a celebrare l’uomo stesso come il primordio da cui proviene la verità, sostituendosi al Creatore di ogni cosa. Un disastro per l’umanità in termini di vero sviluppo, di effettiva sicurezza, di equilibrio reale nei rapporti tra popoli diversi, di gestione della propria esistenza terrena. Se tutto venisse da un qualsiasi soggetto antropico rischieremmo di avere in campo mille verità; più concetti del bene e del male; visioni contrastanti sugli stessi valori negoziabili o meno, ecc.
Un disordine che l’umanità ha già conosciuto e conosce tutt’ora ogni qualvolta che qualsiasi comunità, gruppo sociale o singolo individuo si sgancia dall’ordine morale e naturale, da sempre eterno e infungibile. L’uomo è uomo; Dio è Dio. Il resto è dell’infondatezza pronta a provocare i disordini più crudeli conosciuti. Maturano di riflesso disordini politici, industriali, lavorativi, ma anche personali, familiari, associativi che spesso attraversano le nostre istituzioni sotto l’ombrello della convenienza e della normalità. L’imbroglio così assurge a verità di comodo che apre ad attese ovattate, ferendo mortalmente la speranza che si alimenta nella Parola. I disordini della storia che conosciamo non sono altro che il frutto di un uomo che ha avuto la presunzione di sostituirsi a Dio, convinto di possedere la giusta ricetta per la costruzione di un futuro di pace e di benessere comune.
Il tema è sensibile e centrale nella vita di qualsiasi collettività e raggiunge il culmine dinnanzi alle norme che hanno rottamato l’equilibrio naturale del nucleo fondante di una nazione. La famiglia ha sempre protetto l’umanità anche in momenti difficili, al riparo di conseguenze sociali disgregative. Il disordine familiare è di fatto responsabile a cascata di disordini più ampi e globali. Per non parlare di quello costruito a tavolino nell’immaginare interventi di risanamento che mai potrebbero funzionare, perché già inficiati all’origine. C’è poi il disordine generato dal mondo della comunicazione, amplificato nell’era dei social in modo a volte imprudente. Si pensa che tutto sia possibile e che ogni cosa si possa affermare senza valutare le conseguenze di tragedie personali o sociali. Il disordine quindi è solo dell’uomo. Dio è ordine. Il caos non Gli appartiene.
Seguici anche su Facebook Troppa Terra e Poco Cielo