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Hacker, Stato Maggiore: "Non c'è rischio sicurezza per le reti dell'esercito"

Paolo Fernandes
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Hacker, Stato Maggiore: "Non c'è rischio sicurezza per le reti dell'esercito"
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ROMA, 13 AGOSTO – La sicurezza delle reti dell’Esercito e delle informazioni di natura riservata non è a rischio. Ad assicurarlo è lo Stato Maggiore, in risposta ad un articolo del quotidiano La Repubblica che oggi faceva riferimento a tutte le falle presenti nei sistemi informatici dell’Esercito Italiano, in primis un sistema operativo obsoleto.[MORE]

Il problema, ha sottolineato lo Stato Maggiore, non sussiste in quanto “le reti aperte, dunque con accesso ad internet, sono fisicamente separate dai sistemi informatici dedicati alla trattazione degli argomenti classificati, che sono invece collegati tra loro da reti chiuse”.

Per quanto concerne invece la presunta obsolescenza del software, dalla Difesa sottolineano come questo è esclusivamente una “sentinella” che serve a rilevare anomalie nel traffico dei dati, ricordando inoltre che è in programma la sostituzione dello stesso nei tempi definiti.

Lo Stato Maggiore ha poi annunciato un ambizioso progetto di unificazione della sicurezza, mediante il rafforzamento del Comando preposto a gestire le reti informatiche della difesa (C4 Difesa) e la creazione di un apposito Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche.

In programma c’è poi la creazione di un vero e proprio campo di addestramento virtuale, in cui allenare e testare il personale di qualsiasi amministrazione dello stato sia impegnata in questo settore.

Il perno dell’innovazione è rappresentato dunque dalla unificazione del controllo di tutte le reti di Difesa ed Esercito, per prevenire l’insorgere di problemi legati all’utilizzazione di differenti software (come accade attualmente).

In chiusura, lo Stato Maggiore ha sottolineato come, finora, non sia stata registrata alcuna intrusione nelle reti della Difesa, rassicurando inoltre sul continuo investimento di risorse umane ed economiche per ottimizzare la protezione dei dati.

Paolo Fernandes

Foto: difesaesicurezza.com

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Scritto da Paolo Fernandes

Giornalista di InfoOggi

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