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MILANO, 27 GIUGNO 2015 - Un referendum per tutelare il governo e placare i bollenti spiriti di Syriza. Questa la decisione del presidente greco, Alexis Tsipras, intrapresa nella nottata a cavallo tra venerdì e sabato. La Grecia sarà dunque chiamata, nella giornata di domenica 5 luglio, ad esprimersi sulle proposte dell’Unione circa il piano dei creditori. Nelle mani del popolo greco una decisione delicatissima. L’ala radicale del partito del premier, intanto, invita i cittadini a votare contro la proposta europea, proposta che a detta dello stesso Tsipras «umilia la situazione greca». [MORE]
La scadenza del 30 giugno. Questa la fatidica data che fa tremare il futuro della Grecia in Europa, e l’Europa stessa. Entro quella data il governo ellenico dovrebbe restituire 1,6 miliardi di euro al Fmi per evitare il default nei confronti dell’organo stesso. Ma il premier Tsipras, prende tempo, in attesa di arrivare al referendum e permettere al popolo sovrano di decidere delle sorti del proprio futuro e contemporaneamente di tenere in piedi una situazione parlamentare piuttosto critica ed inquieta. «Chiederò ai leader europei di concederci un estensione di qualche giorno del piano di salvataggio in corso». Il piano Ue prevede nuovi aiuti per 15 miliardi fino a novembre in cambio di riforme dolorose, tra cui quella di un drastico intervento sulle pensioni. Il braccio di ferro, dunque prosegue. Dal governo arrivano dichiarazioni tutt’altro che distensive. Lo stesso Tsipras in persona ha parlato, non a caso, di un piano che «viola il diritto al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità». In caso di proroga del piano sino a novembre, la Grecia sarebbe chiamata a nuove complesse manovre, per reperire ben 16 miliardi ed evitare il collasso, nonché l’imminente default.
La paura dei cittadini. Tra gli aspetti che preoccupano spicca senza dubbio la questione sociale. Sempre più avvertita, considerato l’elevato quantitativo di denaro prelevato dai cittadini. Proprio l’annuncio del referendum da parte del premier, ha nuovamente accelerato la corsa al recupero dei risparmi, in una maratona sfrenata verso le banche elleniche. Tuttavia, in nottata, il governo ha voluto invitare i cittadini alla calma, assicurando l'esclusione di un'ipotesi di chiusura delle banche nella prossima settimana. Rassicurazioni giunte anche dal Ministro della Difesa, Panos Kammenos, secondo il quale il futuro della Grecia nell’Ue, nonostante l’indizione del referendum, non sarebbe a rischio. Il tutto, a poche ore dalla riunione dell’Eurogruppo, nella quale il banco rischia di saltare per l’ennesima volta.
foto da: iljournal.today
Cosimo Cataleta