Grecia, aperta la possibilità di un referendum su accordo del debito
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BRUXELLES, 11 MAGGIO 2015 – “Se il Governo greco vuole fare un referendum, faccia un referendum, magari potrebbe essere la misura giusta lasciar decidere i greci se sono pronti ad accettare ciò che è necessario o se vogliono altro”. Con queste parole il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha sintetizzato l’attuale condizione di Atene, il cui debito di 750 milioni di euro al Fmi dovrebbe essere saldato entro il prossimo martedì.
Con il mancato accordo su un piano di riforme proposto dall’Eurogruppo per risollevare le finanze della Grecia, la minaccia di uscire dall’Euro-zona si fa sempre più concreta. La proposta del referendum sarebbe dunque un modo per far scegliere agli elettori se continuare a far paure dell’Ue – e accettare una serie di provvedimenti contrari a quelli con cui il partito di Tsipras ha ottenuto la maggioranza– o uscire dall’euro. Schaeuble ha infatti ricordato che “si era deciso che le tre istituzioni e il governo greco dovessero decidere come attuare un programma concordato di riforme e che poi l'Eurogruppo avrebbe potuto dare il proprio via libera. Ma siamo ancora lontani”. Il ministro tedesco ha anche precisato che “è un bene” che non siano state ancora prese risoluzioni drastiche in merito alla Grecia ma che, nel complesso, “i progressi non sono stati sufficienti per arrivare a una decisione”. [MORE]
Arrivato alla riunione dell’Eurogruppo, Varoufakis si è invece mostrato ottimista: “La riunione dell'Eurogruppo odierna prenderà atto dei progressi fatti finora e nei prossimi giorni la Grecia e le istituzioni creditrici saranno in grado di trovare un accordo sulle riforme”.
Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan – a Bruxelles per conto dell’Italia – si è detto fiducioso sul fatto che la Grecia onorerà il suo debito. “Oggi l'euro è molto più forte di allora per molte ragioni: si è dimostrato che la Bce poteva gestire una crisi con il famoso Omt e c'è stata la costruzione dell'Unione bancaria, che dieci ann fa non era nemmeno nei pensieri. Invece in pochi anni è stata costruita un'istituzione molto robusta che sicuramente rafforza l'unione monetaria”, ha spiegato prima dell’inizio della riunione.
(foto:bloomberg.com)
Sara Svolacchia