Grecia: 15.000 contro la chiusura della tv pubblica, "vogliono vendere tutta la Grecia"

giovedì 13 giugno, 2013

ATENE, 13 GIUGNO 2013 - Oltre 15.000 i manifestanti in Grecia pronti a proteggere il diritto dell'informazione pubblica, la polizia e gli organizzatori delle manifestazioni fanno sapere che oggi in diverse città ci sono stati scioperi, proteste contro la chiusura della tv pubblica avvenuta a partire dalla mezzanotte di martedì 11, notte in cui gli schermi si sono oscurati mostrando la scritta "no signal". [MORE]

Black out anche per i trasporti pubblici, i quali hanno chiaramente subito il grande disagio degli scioperi. Decine di voli interni sono stati cancellati all'aereoporto Nazionale di Atene ed una cinquantina sono stati rimandati.Il Primo Ministro Antonis Samaras, si era raccomandato tempo fa di non voler togliere più nulla al proprio popolo, ma d'altronde, cosa c'è più da sottrarre? Alla sua gente ha tolto tutto, anche l'informazione eppure si giustifica: "sono determinato a modificare un sistema che non vuole rinunciare ai suoi privilegi" denunciando inoltre l'ipocrisia di chi sta contestando le sue decisioni. "La Grecia - aggiunge - non deve più essere un Jurassic Park, gli unici dinosauri sopravvissuti."

Il leader della Sinistra, Alexis Tsipras, non vuole credere alla realtà dentro la quale è stato "imprigionato" il Paese: "Ciò a cui stiamo assistendo è senza precedenti. Non solo in Grecia, ma in tutta Europa. La televisione pubblica si interrompe solo in due circostanze: quando un paese è occupato da una potenza straniera o in caso di colpo di Stato!" La voce del popolo è la voce di chi è stato ferito nel profondo, di chi sta vedendo andare in pezzi la propria vita, di chi vede violentare, annientare, barattare i propri diritti: "Il governo vuole vendere la televisione, l'acqua, vogliono vendere tutta la Grecia."

(immagine da ilpost.it)

Rossella Assanti

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