Governo: dei 2 mld stanziati dal CIPE per lo sviluppo, pochi euro al Sud
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ROMA, 11 NOVEMBRE 2014 - L'impegno del Governo Renzi, più volte ribadito, di puntare tutto sulla crescita, passa inevitabilmente dallo 'sblocco' di grandi opere che fortemente dovrebbero rilanciare il tessuto economico e commerciale del nostro Paese, garantendo anche un indotto importante di posti di lavoro.
In quest'ottica il CIPE, cioè il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, si è riunito nella tarda serata di ieri, come si apprende dal comunicato stampa apparso sul sito del Governo, per deliberare il contributo di 2 miliardi di Euro ad opere ritenute 'chiave' per lo sviluppo.
Il comunicato stampa puntualizza che parte ingente dei fondi va al finanziamento di opere infrastrutturali, il resto in interventi di bonifica, reindustrializzazione e progetti di promozione economica.
[MORE]Cifre e destinatari della deliberazione vengono specificati: viene finanziata l'ultima tranche (corrispondente a 1.2 miliardi) per il MOSE, opera che nei costi complessivi ha ormai superato ampiamente i 5,5 miliardi di Euro, e che non pochi guai giudiziari sta provocando agli ex o attuali amministratori veneti (vedi caso Galan). L'impegno del Governo è poi rivolto allo sblocco del'arteria ferroviaria 'Arcisate-Stabio', secondo il CIPE strategica per le comunicazioni fra Svizzera e Malpensa. Inoltre, in seguito all'approvazione dello Sblocca-Italia, viene approvato definitivamente il progetto per un'altra colata di cemento, ancora al Nord: l'autostrada Orte-Mestre si realizzerà, per un valore futuro complessivo di 10 miliardi di euro. Infine, fra le infrastrutture sanitarie, contributo di 129 mln di euro per la realizzazione di un ospedale d'eccellenza a Olbia.
Oltre alle opere infrastrutturali, il CIPE, come recita il comunicato, stanzia '70 mln per la bonifica e la reindustrializzazione del sito industriale di Piombino, di cui 20 mln destinati allo smantellamento delle navi militari, oltre ai 4 milioni destinati al recupero produttivo dell’area ex carbochimica del sito nazionale di Fidenza (Parma) recuperando un ritardo di 4 anni dalla firma dell’accordo di programma'.
Sul fronte della promozione economica, il finanziamento sarà di 130 mln per i contratti di filiera del settore agricolo, approvati 'all'insegna del made in Italy e delle qualità': si va dalle 'Terre da vino' in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Emilia Romagna, agli ovoprodotti tra Lombardia, Veneto ed E-R, passando per la produzione dei kiwi e del melo nel Lazio e il sostegno alle imprese del settore del formaggio in Marche, Lazio, Lombardia ed Emilia.
Inevitabilmente risalta all'occhio un dato curioso quanto allarmante. Fra le opere infrastrutturali che il CIPE finanzia con questa delibera, zero sono nelle Regioni meridionali. Fra le opere di bonifica e reindustrializzazione, zero sono rivolte a realtà meridionali. Anche il 'made in Italy e la qualità' si ferma in Lazio: zero contratti di filiera approvati fra le tantissime eccellenze meridionali.
Dopo il no alle ferrovie al Sud perchè 'c'è il problema delle rocce' (cit. Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e dopo la gaffe sulla 'spesa storica' degli asili nido (candidamente ammessa da esponenti della maggioranza e dal Ministero, che porterebbe città come Catanzaro ad avere zero asili nido statali), anche questa volta, nei piani di Renzi per le grandi opere, il Sud non trova posto.
Salvatore Remorgida