Goletta Verde, medaglia nera ai mari della Calabria, Campania e Sicilia
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CAPALBIO, 16 AGOSTO 2011- Anche quest’anno Legambiente ha concluso il suo giro con la Goletta Verde, al fine di monitorare l’inquinamento microbiologico delle acque italiane. Un tour consistente in due mesi di navigazioni, scanditi da 40 tappe per “contrastare l'Italia delle liberta' che minacciano il Mare Nostrum”.[MORE]
I risultati ottenuti sono davvero sconfortanti, come spiega Legambiente in una nota, “146 i punti critici disseminati lungo il territorio nazionale, praticamente uno ogni 51 km di costa, l'80% dei quali è risultato fortemente inquinato. Sotto i riflettori, ancora una volta, l'emergenza foci: 112 sono infatti quelle risultate off limits a conferma che il problema della mancata depurazione riguarda in primo luogo i comuni dell'entroterra. L'Oscar dell'inquinamento va alla regione Calabria, dove oltre il 60% dei cittadini scarica a mare reflui non depurati a norma di legge, seguita da Campania e Sicilia''.
Le cause principali dell’inquinamento delle nostre coste, secondo Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, sono da imputare agli scarichi fognari illegali e alla cementificazione selvaggia delle coste.
Sempre secondo la nota di Legambiente, in riferimento agli scarichi fognari non depurati, “la Calabria, seguita a ruota da Campania e Sicilia, si confermano ancora una volta le tre regioni più afflitte dal problema dell'inquinamento microbiologico, principalmente causato da un inesistente o inadeguato sistema di depurazione. Con rispettivamente 20, 19 e 16 punti critici emersi dalle analisi del laboratorio mobile di Goletta Verde, queste tre regioni, nonostante l'indiscutibile bellezza dei loro litorali, si distinguono a livello nazionale per presenza di scarichi illegali o impianti non a norma o mal gestiti. Le regioni dal mare più cristallino sono risultate invece la Sardegna, dove si è registrato un punto critico ogni 346 km di costa, e la Puglia, una criticità ogni 96 km''.
Ed è proprio nelle suddette tre regioni che si è accertato che il maggior numero di Comuni italiani con oltre 15 mila abitanti non si sono adeguati entro il 31 dicembre 2000 alla direttiva europea 1991/271/CE sul trattamento delle acque reflue urbane. Nello specifico si sono riscontrati ben 134 comuni medio grandi senza depuratore sul totale dei 168 rilevati dalla Commissione europea in tutta Italia (sono 90 in Sicilia, 22 in Calabria e Campania).
Rosy Merola