Gli USA e l'UE espellono decine di diplomatici russi dopo il caso dell'ex spia avvelenata
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NEW YORK, 26 MARZO – Crescono le tensioni tra il blocco Atlantico e la Russia, dopo il caso dell’ex spia russa avvelenata nel Regno Unito. Nella giornata odierna il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’espulsione di 60 diplomatici russi e la chiusura del consolato di Seattle. Secondo la legislazione americana, i funzionari del governo di Putin hanno sette giorni di tempo per lasciare gli USA.[MORE]
Anche l’Unione Europea si è mostrata sulle stesse posizioni. Così si è espresso Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo: “In risposta all’attacco di Salisbury, oggi già 14 Stati membri hanno deciso di espellere diplomatici russi”. “Altre espulsioni - ha aggiunto – non sono da escludere nei prossimi giorni e settimane”. L’Italia ha deciso di cacciare due funzionari.
Il governo britannico, che aveva preso la stessa decisione verso 23 diplomatici russi il 17 marzo scorso, esulta e ringrazia: “La straordinaria risposta internazionale dei nostri alleati rappresenta la più grande espulsione collettiva di agenti dell'intelligence russa nella storia e ci aiuterà a difendere la nostra sicurezza. La Russia non può violare impunemente le norme internazionali”, twitta il Ministro degli Esteri Johnson.
Today’s extraordinary international response by our allies stands in history as the largest collective expulsion of Russian intelligence officers ever & will help defend our shared security. Russia cannot break international rules with impunity
— Boris Johnson (@BorisJohnson) 26 marzo 2018
La risposta di Mosca non si è fatta attendere e arriva dal Ministero degli Esteri, citato da Interfax: “Gli alleati di Londra non hanno a disposizione informazioni complete sul caso Skripal e seguono ciecamente il principio dell'unità euro-atlantica a spese del buon senso, delle buone norme di dialogo interstatale e del diritto internazionale”.
fonte immagine repubblica.it
Danilo De Rosa