Gli Stati Uniti contro la censura della rete: la democrazia passa attraverso Internet
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Esportare la democrazia diffondendo liberamente Internet. Sembra questa la nuova linea sulla quale si stanno muovendo gli Stati Uniti, che dopo aver osservato quanto fondamentale sia stato il ruolo di blogger e social network per il sostegno della primavera araba, lanciano un programma per diffondere la rete in giro per il mondo, fornendo così ai dissidenti un’arma estremamente efficace per aggirare la censura, laddove bloccare le comunicazioni risulta essere una delle strategie più utilizzate da dittatori di ogni parte del globo. [MORE]
Proprio per questo, annunciano dalle pagine del New York Times, il Dipartimento di Stato e il Pentagono avrebbero stanziato 50 milioni di dollari per creare collegamenti internet e di telefonia mobile “fantasma”, e contrastare così lo spegnimento delle telecomunicazioni ufficiali. In Afghanistan, ad esempio, sarebbe già attiva una rete indipendente che funziona grazie ai ricevitori delle basi militari americane nel Paese.
Altro punto nel mirino dei finanziamenti statunitensi, il potenziamento di reti wireless in Iran, Siria e Libia; fiore all’occhiello, il progetto “internet in valigia”, una sorta di kit on-line portatile, che può essere facilmente contrabbandato oltre confine e permette comunicazioni wireless con la rete Internet mondiale, con una tecnologia sviluppatasi solo qualche mese fa, quando il regime di Mubarack “spense” la rete durante le proteste, proprio come sta facendo più volte in questi giorni il governo siriano per ostacolare la mobilitazione dei dissidenti.
Sembrerebbe, insomma, l’alba di un “new deal” per la diplomazia americana, con il capo del Dipartimento di Stato, Hillary Clinton che sottolinea come gli Stati Uniti si trovino di fronte ad un’opportunità storica di cambiare il concetto di aiuto, sostenendo il dialogo tra persone, comunità e governi con il resto del mondo.
Simona Peluso