Gli insorti libici avanzano verso Sirte, terra natale del Colonnello
Cronaca

Gli insorti libici avanzano verso Sirte, terra natale del Colonnello

lunedì 28 marzo, 2011

BEN JAWARD, 28 marzo 2011 - È la rabbia contro il Colonnello Muammar Gheddafi che in queste ore fa da stella cometa per i ribelli libici della rivolta civile contro il despota sanguinario. La Betlemme però in questione è Sirte, che diede i Natali al raìs e che fa da baluardo del regime nella linea Bengasi- Tripoli. I ribelli poco fa però hanno trovato un arresto inevitabile al punto est di Sirte, in Ben Jaward, distante solo un’ora di cammino militare dall’obiettivo dei rivoltosi. La situazione diplomatica internazionale è difficile e mentre in Italia Napolitano  (in occasione dell'assemblea Generale dell' ONU) afferma che “proprio non potevamo rimanere a guardare”, la Francia di Sarkozy e l’ Inghilterra di David Cameron annunciano che i fedelissimi del Colonnello omicida debbono presto ritirarsi [MORE]dagli intenti, perché prima o poi se ne potrebbero pentire amaramente. Sono i ribelli però a tener testa: pare che, inarrestabili, siano riusciti a riprendere il dominio di punti nevralgici libanesi, specie dei principali terminal petroliferi: Tobruk in testa, ma anche Brega, Sider e Ras Lanuf.

Tutto questo scenario rimane solo una lontana realtà per la Russia: non ci si può schierare, avverte, a favore dei ribelli ed intervenire in un contesto politico estraneo, perché sarebbe contro i principi di risoluzione Onu. Neanche a parlarne per il Segretario Generale della Nato, Fogh Rasmussen: “c’è da proteggere i civili e questo solo basta a legittimare il tutto. Non si può pensare che la comunità internazionale stia facendo ingerenza inopportuna”. D’accordo pure Frattini, il nostro Ministro degli Esteri, che attendendo il discorso di Obama che si terrà tra qualche ora e la conferenza di Londra di domani mattina, spera in una “soluzione condivisa” che per lo meno allontani il pericolo di una catastrofe umanitaria. Trentacinque, saranno i capi delle diplomazie nazionali del mondo che ne discuteranno. Si spera solo che non ci sia un epilogo fallimentare, con una Libia divisa in due: Una Cirenaica ribelle e un Colonnello conservato nel guscio d’oro della Tripolitania.

 

* Anna INGRAVALLO


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